“No al maxi impianto a batterie”: i Comuni temono esplosioni e gas tossici

Maxi impianto Bess, Sona e Bussolengo alzano il muro: “No alle speculazioni sui nostri campi fertili”.

Maxi impianto Bess: è scontro aperto tra i due Comuni di Sona e Bussolengo, e il Ministero dell’Ambiente sul futuro del territorio. Le amministrazioni dei due comuni della provincia veronese, con il pieno sostegno di Coldiretti Verona, hanno dichiarato guerra all’ipotesi di realizzare uno dei più grandi impianti di accumulo di energia elettrica (BESS) del Nord Italia.

Il progetto, che prevede l’installazione di 132 container di batterie su una superficie totale di circa 7,4 ettari di terreno agricolo fertile tra Palazzolo di Sona e Bussolengo, è finito al centro di una dura contestazione. La battaglia non è contro le energie rinnovabili, ma contro l’uso di suolo agricolo produttivo per insediamenti industriali che rischierebbero di avere un impatto irreversibile sul paesaggio e la sicurezza.

L’allarme dei sindaci: “Ci tolgono il ruolo”.

Ciò che preoccupa maggiormente le amministrazioni è la rapidità con cui il Ministero (MASE) sta gestendo l’iter autorizzativo, arrivando a scavalcare le competenze dei Comuni, che vedono il loro terreno agricolo trasformato in un insediamento industriale.

Gianfranco Dalla Valentina, Sindaco di Sona, ha criticato aspramente la mancanza di coinvolgimento: “È impensabile non essere coinvolti. Così si toglie valore a noi Sindaci”.

Il sindaco di Bussolengo, Roberto Brizzi, ha ribadito la necessità di un approccio equilibrato: “Crediamo che tutelare l’ambiente non significhi rinunciare alla valorizzazione del paesaggio e alla salvaguardia delle risorse agricole”.

I rischi: incendi, gas tossici e inquinamento acustico.

Oltre alla perdita di suolo fertile, le amministrazioni sollevano forti dubbi sulla sicurezza pubblica. La massiccia presenza di batterie porta con sé alti rischi di ‘thermal runaway’ (reazioni a catena che sfociano in incendi) e la potenziale emissione di gas tossici e infiammabili.

Preoccupazioni anche per l’impatto ambientale, che include l’alterazione definitiva della natura rurale del paesaggio e un potenziale inquinamento acustico dovuto agli impianti di raffreddamento.

Luca Trentini, Sindaco di Nogarole Rocca – Comune che per primo ha avviato un ricorso al Tar del Lazio contro un progetto simile – ha insistito sulla necessità di regole chiare: “Non siamo contrari ai Bess. Ma non possiamo lasciare che sia solo il mercato a decidere”.

La posizione di Coldiretti: “L’agricoltura non è un vuoto disponibile”.

A sostegno della battaglia dei Sindaci si schiera Coldiretti Verona, chiedendo maggiore tutela per il settore agricolo. “L’agricoltura non è un ‘vuoto disponibile’ per la speculazione”, ha affermato il presidente Alex Vantini. “Coldiretti chiede che si tuteli il suolo agricolo fertile e che in ogni caso venga data piena delega ai comuni nella pianificazione urbanistica”.

Le amministrazioni di Sona e Bussolengo, che hanno già inviato le loro osservazioni al Mase, stanno ora valutando la possibilità di “azioni legali” e chiedono un “tavolo di confronto urgente in Regione”.

L’opposizione al progetto sarà discussa con i cittadini questa sera, mercoledì 8 ottobre, alle 20.30 nella sala parrocchiale di Palazzolo.