Aperto Vinitaly tra i venti di guerra. Fontana: “Lavoriamo tutti per la pace”

A Veronafiere via all’edizione 56 di Vinitaly.

Aperto il Vinitaly edizione numero 56: Verona si conferma anche quest’anno capitale del vino. A tagliare il nastro il ministro Francesco Lollobrigida con il governatore del Veneto Luca Zaia. Ma a Veronafiere erano presenti anche altri rappresentanti del governo, ovvero i ministri Tajani, Urso e Sangiuliano. La premier Meloni, che era annunciata per domani, lunedì, è stata invece costretta a cambiare programma: non ci sarà, per seguire da vicino quello che accade in Medio Oriente, dopo l’attacco iraniano a Israele.

Nel corso dell’inaugurazione ha preso la parola anche il presidente della Camera, il veronese Lorenzo Fontana. “È stata una notte difficile – ha detto Fontana -. Rivolgo un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni nazionali e internazionali impegnate per la pace. Ringrazio il governo che si sta attivando e mi auguro che anche da qui, che è una manifestazione con una grande valenza internazionale, si possa lavorare da questo punto di vista perché penso sia dovere di tutti noi donare ai nostri figli e alle future generazioni un mondo di pace, un mondo dove si possa stare stare in armonia assieme, dove regni l’amicizia tra i popoli”.

Vinitaly edizione 2024.

Con oltre 4mila cantine da tutta Italia e da 30 nazioni, Vinitaly si conferma l’unico brand fieristico rappresentativo della varietà del made in Italy enologico nel mondo. Un risultato confermato anche dalle attese di questa 56^ edizione pronta a replicare il successo dell’anno scorso con oltre 30mila operatori esteri della domanda da 140 Paesi presenti in quartiere: un terzo del totale.

All’inaugurazione sono intervenuti: Barbara Bissoli, vicesindaca del Comune di Verona, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Luca Zaia, presidente Regione Veneto;  Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura;  Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia e Maurizio Danese, ad Veronafiere.

Gli interventi.

Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste: “Il vino italiano vale quasi di 8 miliardi di export e i consumatori sul perché mercato interno lo scelgono esprime qualità, e dà sicurezza. Magari se ne beve un po’ meno, ed è corretto bere con moderazione perché credo che la cosa migliore sia bere bene cioè qualità, al prezzo giusto per remunerare la filiera, chi produce uva fino agli enologi, i trasformatori e i distributori per dare equilibrio e creare ricchezza in questa Nazione”.

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: “Non è un caso che Vinitaly, fiera di riferimento internazionale, nasca in Veneto, a Verona. Il Veneto è la prima regione per produzione ed esportiamo circa il 36% del prodotto nazionale. Questo rappresenta una grande opportunità per noi anche dal punto di vista della promozione del territorio. Il primato produttivo va affiancato a quello turistico: 72 milioni di presenze che valgono circa 18 miliardi di euro. Questo è un grande valore ma anche un merito dei viticoltori che coltivano in Veneto circa 100 mila ettari. Dobbiamo interrompere una narrazione negativa nei confronti dei giovani, che portano innovazione e sostenibilità in agricoltura”.

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