Allarme gas tossico in un palazzetto di San Bonifacio: no, è un’esercitazione

Maxi esercitazione a San Bonifacio per essere pronti a tutto: simulata emergenza gas tossico.

Scene da film catastrofico a San Bonifacio, dove il palazzetto dello sport si è trasformato nel cuore di una maxi-esercitazione gas tossico. Nessun allarme vero, ma una grande esercitazione NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico) messa in campo dai Vigili del Fuoco di Verona, affiancati dai colleghi del Veneto, del Trentino Alto Adige e da una squadra interregionale di specialisti.

Lo scenario ipotizzato? La dispersione di un gas tossico all’interno della struttura sportiva, con persone intossicate, decedute e altre in fuga. Un incubo realistico che ha permesso di testare il dispositivo di soccorso in caso di gravi emergenze e migliorare la collaborazione tra forze operative e sanitari del SUEM 118.

In campo, in ogni giornata, 78 Vigili del Fuoco, tra cui il Nucleo NBCR di Mestre, operatori da Trento, Bolzano, Mantova e Brescia, un Posto di Comando Avanzato e il supporto del nucleo TLC di Venezia, che ha simulato il blackout delle linee telefoniche attivando le comunicazioni via ponte radio.

Le immagini sono state impressionanti: operatori in tute di protezione massima (1AET) hanno evacuato civili in difficoltà respiratoria, predisponendo due linee di decontaminazione per i soccorritori e una dedicata alla popolazione esposta. Dopo il trattamento, gli “intossicati” sono stati affidati alle cure del personale sanitario, proprio come accadrebbe in un contesto reale.

A supervisionare l’esercitazione, anche figure di vertice come l’ing. Cristina D’Angelo, Direttore Interregionale dei Vigili del Fuoco, l’ing. Cristiano Cusin, dirigente del soccorso, e il comandante provinciale di Verona, ing. Enrico Porrovecchio.

Presenti anche i volontari della Protezione Civile del Veneto e gli scout AGESCI, coinvolti per testare la collaborazione con le realtà civili e associative del territorio.

Un’esercitazione ad alto impatto – ma a rischio zero – che ha confermato quanto Verona e il suo sistema di emergenza siano pronti a gestire anche scenari estremi. Perché, come dicono i Vigili del Fuoco, “allenarsi al peggio è il modo migliore per garantire il meglio”.