Ciclovia del Garda: dopo la frana si allarga la protesta del fronte del no

Ciclovia del Garda: dopo la frana si allarga la protesta fronte del no sul territorio benacense.

Venerdì 8 marzo si è staccata una frana sulla statale Gardesana che unisce Riva del Garda a Limone, e la protesta degli ambientalisti contro la ciclovia si allarga. Si tratta di un comunicato del “Coordinamento Interregionale per la tutela del Garda” che lotta contro la Ciclovia. Pubblicato da “La Busa”, inizia così: “Un’altra grossa frana è caduta a Riva. Per questo motivo chiediamo ancora con più forza la sospensione immediata dei lavori sulla parte trentina della Ciclovia”. E aggiungono – La sicurezza delle persone deve venire prima di ogni altra velleità turistica. La ciclovia in zona di massimo livello di rischio deve essere ripensata”.

Non solo il comitato per la tutela del Garda dimostra il suo malcontento. Anche alcuni abitanti di Bardolino dicono “no” all’opera. Su Change.org, infatti c’è la petizione “Modificare la Ciclovia del Garda, per una maggiore sicurezza e tutela del territorio”.

La ragione di questa richiesta è stata così motivata: “Siamo preoccupati per l’attuale progetto della Ciclovia del Garda, approvato dall’amministrazione comunale di Bardolino. Il tracciato previsto attraverserà vie già molto trafficate e pericolose, mettendo a rischio la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti. Inoltre, occorre evitare che i tratti di ciclabile che attraverseranno le strade rurali vengano alterati, minacciando le biodiversità di un territorio che è unico nel suo genere”.

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