Perché la sigaretta elettronica è diversa dai riscaldatori di tabacco

Le sigarette elettroniche stanno spopolando tra la gente e spesso vengono confuse con i dispositivi a tabacco riscaldato: ecco perché non sono la stessa cosa

Le sigarette elettroniche sono prodotti ben diversi rispetto ai riscaldatori di tabacco, non solo dal punto di vista della tecnologia che ne sta alla base, ma anche in relazione al tipo di esperienza che ne può scaturire. Hanno, però, un aspetto in comune, nel senso che entrambe le tipologie di dispositivi sono state pensate per favorire l’addio al fumo di sigarette tradizionali e quindi alla combustione delle foglie di tabacco.

Una panoramica sui due tipi di dispositivi

Il funzionamento delle sigarette elettroniche e dei riscaldatori di tabacco è possibile in virtù di una batteria che consente ai device di raggiungere la temperatura che occorre per riscaldare e al tempo stesso nebulizzare. I riscaldatori di tabacco – come la più nota IQOS – prevedono l’impiego di cartucce di tabacco lavorato, mentre con le sigarette elettroniche – per esempio le famose Aspire – vengono vaporizzati appositi prodotti liquidi da inalazione, che possono contenere o meno nicotina. Per il resto, non ci sono altre similitudini fra l’uno e l’altro prodotto. I riscaldatori di tabacco, come il loro nome lascia intuire, aumentano le temperature del trinciato portandole oltre i 250 gradi e fino a 350 gradi. Le foglie sono preparate in maniera adeguata per assecondare la necessità di nicotina che viene sperimentata dal fumatore, ma al tempo stesso si evita la combustione vera e propria. Nel caso delle e-cig, invece, la resistenza riscaldante vaporizza il liquido e genera l’aerosol aromatico che l’utente inala.

Il vantaggio delle sigarette elettroniche

Il principale vantaggio delle e-cig rispetto ai riscaldatori di tabacco è che non utilizzano il tabacco, materia prima che nonostante gli affascinanti aromi nasconde dei rischi per la nostra salute non indifferenti, anche quando viene scaldato senza arrivare a completa combustione. In tal senso il vapore elettronico risulta molto più salubre del fumo tradizionale e contiene molte meno sostanze nocive di quello prodotto dai dispositivi a tabacco riscaldato.

Altra grande forza delle sigarette elettroniche rispetto ai riscaldatori è quella di poter gestire il contenuto di nicotina nei liquidi. Così, si può arrivare all’addio alle sigarette classiche attraverso una graduale riduzione della nicotina, che è la sostanza che genera assuefazione. In tal senso i riscaldatori di tabacco non offrono alcuna strada di riduzione della nicotina, poiché non esistono degli stick che non la contengono.

Entrambe le tipologie fanno meno male del fumo, ma non sono certo equiparabili.

Un po’ di numeri: differenze di costo

Una differenza analoga riguarda il confronto tra i liquidi per i dispositivi elettronici e gli stick di tabacco da inalazione che non prevedono combustione. Facciamo un esempio concreto per avere le idee più chiare: il prezzo di un pacchetto da 20 stick è di circa 5 euro, con una durata che varia, ovviamente, a seconda delle abitudini dell’utente e quindi della frequenza con la quale il prodotto viene usato. Se si era abituati a fumare circa 10 sigarette al giorno, si può ipotizzare un consumo di stick compreso tra i 12 e i 18 al giorno, tenendo presente che la loro durata è leggermente inferiore rispetto a quella delle sigarette classiche. È chiaro, poi, che nulla vieta di rimanere su numeri anche più bassi, se l’obiettivo è cercare di porre fine all’assunzione di nicotina.

I liquidi per le sigarette elettroniche sono caratterizzati da una durata più lunga. Tenendo conto di un consumo medio quotidiano di 2 millilitri e sapendo che un flacone ha un contenuto di 10 millilitri di liquido, ecco che la spesa che può essere stimata è di un paio di boccette di fluido alla settimana. Il costo di 1 millilitro di liquido già pronto è di circa 60 centesimi; il prezzo si riduce, più o meno della metà, per i liquidi scomposti, che sono quelli che vengono usati dagli svapatori con più esperienza. Oltre alle spese elencate fino a questo momento, tuttavia, occorre aggiungere anche i ricambi, visto che purtroppo le e-cig tendono a deteriorarsi in tempi piuttosto rapidi, ovviamente a seconda dell’utilizzo che se ne fa. Quindi fra le voci di spesa che è necessario mettere in preventivo ci sono anche quelle relative alle resistenze e alle cartucce di ricambio.

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