Ferriera di Oppeano, sì al piano di rilancio. I dubbi dei sindacati

Crisi della Ferriera Valsider di Oppeano, 140 lavoratori a rischio: il gruppo ucraino Metinvest conferma il piano di rilancio.

Si è riunito il tavolo avente a oggetto la situazione di Fonderia Valsider, l’impresa siderurgica con sede ad Oppeano, parte del gruppo multinazionale Ucraino Metinvest. All’incontro, gestito dall’Unità di crisi aziendali di Veneto Lavoro, hanno partecipato la Direzione lavoro regionale, i rappresentanti dell’azienda e del gruppo Metinvest, le organizzazioni sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl.

“Ferriera Valsider e il gruppo ucraino Metinvest ci hanno confermato la volontà di dare continuità alle produzioni del sito di Oppeano, dimostrando grande serietà e responsabilità nei confronti dei 140 lavoratori attualmente in forza nello stabilimento – afferma l’assessore regionale al lavoro Valeria Mantovan –. Pur subendo la drammatica situazione bellica in Ucraina, che ha colpito duramente il gruppo, i lavoratori e le loro famiglie, e che determina l’attuale fase sfavorevole di mercato, ci assicurano l’intenzione di riattivare in piena efficienza le produzioni che hanno subito fermo impianti e di fronteggiare le incertezze congiunturali soltanto tramite l’eventuale ricorso alla cassa integrazione guadagni, escludendo quindi qualsiasi ipotesi di licenziamento”.

“Nel corso dell’incontro è stata evidenziata l’ampia visione strategica del gruppo che vuole continuare ad investire in Italia fermamente convinti che anche lo stabilimento veronese tornerà in utile, una volta superata questa fase. Al fine di definire in modo condiviso e con maggiore dettaglio i contenuti del piano di rilancio, che potrà anche essere la base per gli ammortizzatori sociali da richiedere, sono previsti ulteriori incontri con le parti sindacali e un nuovo incontro in Regione è programmato per il prossimo 12 febbraio”, conclude l’assessore Mantovan.

I sindacati: “Vediamo questo piano di rilancio”.

“Pur apprezzando l’affermazione aziendale di non voler dismettere, di escludere qualsiasi forma di licenziamento e di voler fronteggiare questo periodo di crisi esclusivamente con l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale, come organizzazioni sindacali la riteniamo non esaustiva, in quanto ancora priva di contenuti concreti ma unicamente una dichiarazione di intenti“, dichiarano Martino Braccioforte della Fiom Cgil di Verona e Stefano Bissoli della Fim Cisl di Verona.

“Restiamo in attesa di poter conoscere, discutere e condividere nel dettaglio il piano di rilancio che si intende attuare per ripristinare e garantire  una adeguata continuità produttiva al sito di Vallese, preservando l’occupazione e prevedendo anche forme di sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti maggiormente dall’utilizzo dell’ammortizzatore sociale. Tutto ciò, a nostro avviso, dovrà essere oggetto della discussione che si  dovrà avere nelle prossime settimane sia in sede aziendale che istituzionale”, concludono i due sindacalisti.

Note sull'autore