Annata nera per le pere veronesi, crolla la produzione: “I coltivatori si arrendono”

Annata nera per le pere di Verona, nuovo crollo produttivo: “Alcuni produttori hanno alzato bandiera bianca”

Annata da dimenticare per le pere di Verona: dopo la lieve ripresa segnata nel 2024, le pere registrano un nuovo crollo produttivo causato da eventi climatici estremi, fitopatie e cimice asiatica. I dati di Prognosfruit, la rassegna europea di riferimento per il settore, segnalano per il comparto italiano un calo quantitativo del 24,7 rispetto al 2024 e una situazione drammatica in tutto il Nord Italia, dove si concentra il 64% degli attuali 21.000 ettari coltivati.

“Purtroppo la coltivazione delle pere, dal punto di vista agronomico, è sempre più complessa – conferma Francesca Aldegheri, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Verona -. Di conseguenza è in via d’abbandono sia sul territorio veronese e veneto, sia in quello nazionale, a cominciare dalla regina della produzione che è l’Emilia-Romagna. Le problematiche sono tante, ma quelle che pesano di più in maniera negativa sono l’alternaria, grave malattia fungina che causa marciumi sui frutti e danni alle foglie, e la cimice asiatica, amante delle pere. Senza contare gelate, alluvioni e siccità. I prezzi pagati ai produttori sarebbero buoni, ma non si riesca a fare quantità e qualità”.

Alcuni produttori, dopo una successione di annate negative, hanno alzato bandiera bianca. “C’è chi  evita i costi di produzione, abbandonando la coltivazione e consegnando il poco prodotto all’industria per marmellate e prodotti affini, e chi espianta gli alberi – spiega Aldegheri -. Ormai la maggior parte delle pere che troviamo sugli scaffali della grande distribuzione proviene dal Nord Europa, che sta spingendo molto sulla produzione”.

A Verona crolla la superficie coltivata a pero.

Pur restando il secondo Paese produttore dopo la Polonia, l’Italia sente sempre di più il fiato sul collo di altri Paesi europei, a cominciare dal Belgio che sta vivendo un vero e proprio boom di produzione (+32,1%) e dai Paesi Bassi (+8,1%). Il Belpaese, invece, continua a perdere terreno: tra il 2011 e il 2023 la superficie coltivata a pero persa è pari a 15.000 ettari. In Veneto è scesa dai 2.365 ettari del 2021 ai 1.579 ettari del 2024 (dati Veneto Agricoltura). Verona è letteralmente crollata da 1.185 ettari a 889: Rovigo da 725 ettari a 391. Poco o nulla rimane in provincia di Padova (187 ettari) e di Venezia (77 ettari). La produzione totale è risultata di 38.163 tonnellate, con un incremento del 337,3% rispetto al 2023, in quanto l’annata precedente era stata quasi azzerata da gelate e grandine

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