La tragedia di Castel d’Azzano, l’esplosione con le bombole del gas innescata dai tre fratelli per evitare la perquisizione.
Franco, 64 anni, Dino e Maria Luisa Ramponi, 58 anni, agricoltori e allevatori con difficoltà economiche: sono i tre fratelli al centro della devastante esplosione avvenuta stanotte intorno alle tre, in un casolare di Castel d’Azzano. La deflagrazione ha provocato la morte di tre carabinieri, il ferimento di 15 persone – tra cui 3 militari dell’Arma, 11 agenti di polizia e un vigile del fuoco – e la distruzione completa dell’edificio.
Secondo le prime ricostruzioni investigative, l’esplosione sarebbe stata innescata dalla donna, Maria Luisa Ramponi, mentre le forze dell’ordine stavano eseguendo un provvedimento di sgombero. Già mesi fa i tre avevano avuto un primo scontro con l’ufficiale giudiziario, e anche in quel caso avrebbero minacciato di usare il gas per evitare lo sfratto esecutivo emanato dal tribunale di Verona. Ora, la tragedia.
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Dopo l’esplosione, due dei tre fratelli, un uomo e la donna, sono stati portati all’ospedale e sono in stato di fermo. Il terzo fratello, secondo quanto emerso, è fuggito ma è stato fermato poco più tardi.
Il casolare, un edificio agricolo su due livelli, è stato completamente distrutto: travi e muri sono crollati in pochi secondi, lasciando sul terreno solo macerie e lamiere contorte. L’esplosione è stata così potente da essere avvertita a chilometri di distanza.
