Aggressione da parte di un paziente nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Borgo Trento, danni ingenti, ferita un’infermiera.
Ennesimo episodio di violenza al Servizio psichiatrico Spdc 1 dell’Aoui all’ospedale di Borgo Trento, a Verona, dove un paziente con problemi di tossicodipendenza ha devastato un ufficio, ferendo lievemente un’infermiera e scardinando la porta d’ingresso del reparto: porta scardinata, sedie scagliate, scrivanie ribaltate e computer divelti, con una infermiera ferita lievemente al piede.
Il segretario generale della Fp Cgil Verona, Antonio De Pasquale, denuncia la gravità dell’episodio e la recidività del soggetto, sottolineando come la legge che inasprisce le pene per le aggressioni ai sanitari resti di fatto inapplicata. “Tra il personale cresce la percezione di impunità“, afferma, ricordando che gli operatori sanitari restano la categoria più colpita da episodi di violenza.
Il responsabile sanità della Fp Cgil, Simone Mazza, annuncia l’imminente sperimentazione dei dispositivi anti-aggressione nei pronto soccorso, chiedendone l’estensione anche ai reparti psichiatrici e alle strutture di salute mentale. Mazza evidenzia però come il problema sia strutturale, legato alla carenza di servizi territoriali che concentra i casi più complessi sull’ospedale di Borgo Trento, riferimento anche per la Rems e il carcere di Montorio.
In particolare, il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Borgo Trento è operativo h24 per tutto il territorio veronese, e accoglie i pazienti più problematici provenienti anche da Rems, carcere di Montorio e ospedale di San Bonifacio, dove il servizio psichiatrico è chiuso nelle ore notturne e nei festivi.
I dati Aoui: 82 aggressioni nel 2025.
Secondo i dati forniti da Aoui su richiesta di Fp Cgil nei primi sei mesi dell’anno in corso le aggressioni in tutto il polo ospedaliero sono state 82 di cui 16 di tipo fisico, 25 di tipo fisico e verbale e 38 solo verbali, con l’apertura di 13 infortuni. Nel 2024 le aggressioni sono state in totale 196 con l’apertura di 23 infortuni, in crescita rispetto alle 182 del 2023 (14 infortuni) e le 142 del 2022 (3 infortuni).
De Pasquale e Mazza concludono chiedendo maggiore tutela per il personale e investimenti strutturali nella sanità pubblica: “La sicurezza non si garantisce con una legge o un lucchetto, ma con personale e risorse adeguate”.
Bertucco: “Misure di prevenzione inadeguate”.
Sulla questione interviene anche l’assessore del comune di Verona Michele Bertucco, candidato alle prossime regionali per Avs: “L’ennesimo caso di aggressione all’interno di uno spazio ospedaliero conferma l’inadeguatezza del finanziamento dei servizi sanitari e delle misure di prevenzione da parte della Regione. Personale insufficiente, riorganizzazione territoriale incompleta e scarsi investimenti nella prevenzione creano situazioni potenzialmente esplosive, pericolose sia per il personale, bersaglio di atti inconsulti, sia per i pazienti che non ricevono una presa in carico adeguata”.
