Smantellata dalla Guardia di finanza di Verona una frode fiscale internazionale, sequestrati oltre 33 milioni di euro.
Sotto il coordinamento dell’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) di Venezia, la Guardia di finanza di Verona sta dando esecuzione a un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di oltre 33 milioni di euro, emesso dal gip presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 7 soggetti e 24 società coinvolte nella frode fiscale “carosello”.
In particolare, grazie al coordinamento tra gli uffici della Procura Europea italiana e croata, è stato dato avvio a interventi investigativi paralleli sul territorio nazionale ed estero. Le evidenze raccolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona hanno permesso di individuare l’esistenza di un contesto criminale con proiezione internazionale, disvelando un’associazione criminale dedita alle frodi Iva nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti per la detergenza.
L’inchiesta è il risultato di un anno di investigazioni avviate dopo l’emersione di anomalie fiscali in alcune aziende del territorio. Grazie al coordinamento tra le sedi italiana e croata della Procura europea, sono stati attivati interventi paralleli nei due Paesi.
Il meccanismo prevedeva l’utilizzo di società estere fittizie, che acquistavano beni senza Iva da grossisti italiani, alcuni con sede nel Veronese, per poi rivenderli solo formalmente a missing trader, società fantasma con base in Campania.
Da qui, i prodotti venivano ceduti a società filtro, che omettevano sistematicamente il versamento dell’Iva. L’intero sistema era gestito da un’associazione a delinquere con base nel Napoletano, che provvedeva anche a un continuo ricambio delle società coinvolte, spesso intestate a prestanome nullatenenti per ostacolare la tracciabilità dei flussi.
Il danno erariale e la strategia commerciale.
La fittizia catena di approvvigionamento, resa ancora più opaca da passaggi esteri multipli, ha generato un indebito risparmio fiscale superiore a 33 milioni di euro. Queste somme illecitamente trattenute venivano reinvestite per applicare prezzi aggressivi sul mercato nazionale, alterando la concorrenza nei settori della detergenza e della cura della persona.
Sequestri, perquisizioni e sviluppi giudiziari.
Alla luce delle risultanze investigative, l’Autorità Giudiziaria ha disposto un sequestro finalizzato alla confisca per un totale di 33,8 milioni di euro. Contestualmente, è stata notificata ai principali indagati la convocazione per l’interrogatorio, passo preliminare alla possibile applicazione di misure cautelari personali.
Le operazioni sono state accompagnate da numerose perquisizioni in Campania, nei territori di Napoli, Pozzuoli e Nocera Inferiore, grazie al supporto dei reparti locali della Guardia di Finanza.
Interventi paralleli si sono svolti anche all’estero: in Croazia, dove alcuni indagati sono stati arrestati su disposizione della magistratura locale, e nel Nord Italia, dove i Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Gorizia e Padova hanno effettuato perquisizioni e sequestri su delega dell’Autorità Giudiziaria croata.
