Rubano borse e portafogli dalle auto in sosta e usano il bancomat: presi due giovani

Due giovani di 19 e 24 anni arrestati per una serie di furti sulle auto in sosta commessi nel Veronese tra novembre e dicembre.

Nelle prime ore del mattino del 27 febbraio, a Reggio Emilia e Guastalla, i carabinieri di Legnago e di Gazzo Roncanova hanno arrestato due italiani di 24 e 19 anni, già noti alle forze dell’ordine, in esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Verona su richiesta della Procura della Repubblica scaligera.

Tutto nasce da diverse denunce di furto compiuti su autovetture. Sul conto dei destinatari della misura cautelare sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza in merito a quattro furti aggravati, compiuti con destrezza, e all’utilizzo di bancomat rubati, il tutto portato a termine tra il novembre e dicembre 2024, nei comuni di Gazzo Veronese e Sanguinetto.

Le indagini, condotte dai carabinieri sotto le direttive della Procura della Repubblica di Verona, hanno permesso di raccogliere importanti elementi indiziari che hanno evidenziato come gli arrestati, approfittando dell’età avanzata delle vittime, si sarebbero resi protagonisti di una serie di furti ai danni di alcune signore.

Come hanno fatto.

Secondo un copione ben studiato, gli indagati in un caso si sono impossessati di una borsa, lasciata incustodita sul sedile di un’autovettura parcheggiata in strada, dopo aver rotto il finestrino del veicolo, mentre negli altri facevano appositamente accostare a bordo strada le vittime con la scusa di chiedere indicazioni e, mentre uno dei due distraeva la signora, l’altro si impossessava delle borsette, per poi scappare.

Ma non solo: in un caso, i due ladri hanno anche avuto modo di provvedere al ritiro di una grossa quantità di denaro contante attraverso uno sportello bancomat, proprio grazie al codice pin che la vittima conservava, incautamente, nella borsa sottratta. I due indagati, la mattinata del 27 febbraio, sono stati rintracciati e arrestati presso le loro residenze nella provincia di Reggio Emilia e, concluse le formalità di rito, sono stati associati alla casa circondariale di Reggio Emilia a disposizione dell’Autorità giudiziaria scaligera.

Note sull'autore