Un 30enne condannato per vari reati commessi a Verona, tra cui spaccio e rapina, portato in carcere dopo la revoca dei domiciliari.
La polizia di Stato di Verona ha dato esecuzione a un provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio di Sorveglianza nei confronti di un cittadino marocchino, classe 1995, condannato in via definitiva a una pena complessiva di oltre due anni di reclusione e al pagamento di sanzioni pecuniarie per un totale di 1.300 euro.
Con una decisione dell’11 novembre 2025, il Magistrato di Sorveglianza ha disposto la revoca della misura alternativa della detenzione domiciliare, imponendo al condannato di rientrare in carcere. La decisione è arrivata dopo un nuovo calcolo delle pene, il cosiddetto “cumulo pene”, dal quale è emerso che il periodo di detenzione residuo supera i limiti previsti dalla legge per poter beneficiare dei domiciliari.
L’uomo, che aveva iniziato a delinquere già in giovane età, si è reso responsabile nel corso degli anni di diversi reati, tra cui rapina aggravata in concorso, guida in stato di ebbrezza con rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolemici, spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Tutti i fatti sono stati commessi a Verona tra il 2013 e il 2019.
Il 30enne è stato rintracciato dagli agenti della Sezione “Catturandi” della Squadra Mobile della Questura scaligera e, dopo le formalità di rito, accompagnato alla Casa circondariale di Verona-Montorio, dove sconterà la pena residua come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
