Chikungunya, salgono a 19 i casi nel Veronese: stretta su controlli e disinfestazioni

Diventano 19 i casi di chikungunya nel Veronese: il Dipartimento di prevenzione del Veneto rafforza controlli e disinfestazioni.

Nel Veronese sono stati segnalati complessivamente 19 casi di chikungunya dall’inizio del focolaio, che interessa in particolare la zona di Sant’Ambrogio di Valpolicella e la frazione di Domegliara. Proseguono in questi giorni le attività di prevenzione, con nuovi interventi di disinfestazione e azioni porta a porta per mantenere sotto controllo la presenza di zanzare e tutelare la salute della comunità. Solo un paziente è ricoverato, presenta buone condizioni generali, e verrà dimesso a breve.

Lo comunica la Direzione regionale Prevenzione del Veneto. Nella giornata di ieri, martedì 2 settembre, è stato convocato il Gruppo ristretto regionale per le arbovirosi, il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Ulss 9 e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVE) per un aggiornamento condiviso sulla situazione epidemiologica e per valutare l’andamento e l’efficacia delle azioni regionali avviate la scorsa settimana.

Rafforzato il programma di controllo.

Sono state inoltre condivise con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ulteriori azioni di sanità pubblica da attuare tempestivamente, che comprendono: rafforzamento del programma di controllo e supervisione delle attività di disinfestazione di emergenza da parte di IZSVE; posizionamento di ulteriori trappole nelle zone con alta densità di zanzare; ripetizione delle disinfestazioni larvicide e adulticide successivamente a precipitazioni atmosferiche; rafforzamento del ruolo dei Comuni come Autorità Sanitaria Locale.

Tra le indicazioni emerse, la necessità che la popolazione adotti i comportamenti individuali volti a ridurre lo sviluppo delle zanzare nelle aree private, anche con il coinvolgimento della Protezione civile; che i tecnici comunali vengano supportati da un entomologo e da IZSVe nelle attività collegate agli interventi di disinfestazione nelle aree pubbliche e porta a porta nelle aree private; che venga verificata da parte dei Comuni l’adozione del  Regolamento comunale previsto.

“Obiettivo ridurre il rischio”.

“Per rafforzare le attività specifiche – informano i tecnici regionali – nella giornata odierna è stato effettuato un incontro tra il direttore generale, il direttore del Dipartimento di Prevenzione, il direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, il dirigente medico referente per le arbovirosi del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Ulss 9, il direttore della Direzione Prevenzione regionale e i sindaci di tutti i Comuni interessati dal focolaio.

Sono state concordate azioni specifiche per ridurre il rischio di circolazione della malattia, prevedendo in primo luogo un rafforzamento della comunicazione ai cittadini per l’adozione di tutte le misure comportamentali individuali e di prevenzione previste. Inoltre verranno adottati interventi supplementari larvicidi e adulticidi prima di eventi di aggregazione di massa (come sagre ed altri eventi) per ridurre la densità delle zanzare in queste aeree”.

Si ricorda che la chikungunya non si trasmette da persona a persona, ma esclusivamente attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes infette. È importante mantenere comportamenti di prevenzione per ridurre il rischio di punture di zanzara, come l’uso di repellenti cutanei anche durante il giorno, l’installazione di zanzariere alle finestre e porte e l’eliminazione delle raccolte di acqua stagnante dove le zanzare possono riprodursi.

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