Anziano sventa l’ennesimo raggiro, arrestato truffatore seriale 24enne

Sventata a Quinto di Grezzana l’ennesima truffa ai danni di un anziano, arrestato un 24enne già noto alle forze dell’ordine.

La tarda sera del 5 dicembre, nella frazione di Quinto di Grezzana, è stata sventata una truffa ai danni di un anziano. Quella sera un 79enne veronese, lì residente, riceve una telefonata: “Sono un ispettore della Guardia di finanza, un suo parente è coinvolto in un incidente ed è stato trattenuto e per liberarlo serve una cauzione immediata”. Sempre lo stesso canovaccio, purtroppo efficiente.

L’anziano, colto alla sprovvista, non ha avuto tempo di riflettere: pochi minuti dopo, qualcuno bussava già alla porta. Era “l’incaricato al ritiro della cauzione”, un giovane 24enne di origini campane già noto alle forze dell’ordine, che con atteggiamento sicuro e fluida parlantina intratteneva il 79enne che, nonostante l’agitazione, con spirito critico, rifiutava di consegnare denaro e beni a lui richiesti, poiché insospettito dall’immediata e incalzante e richiesta. È stato in quel momento che la truffa ha cambiato volto, il giovane, vista la lucidità e prontezza del 79enne a non voler soddisfare le sue richieste, approfittando di un momento di distrazione della vittima, riusciva a impossessarsi di un pendente in oro esposto nella sala da pranzo, dandosi precipitosamente alla fuga.

Raggiunto e arrestato.

L’immediata segnalazione al numero unico d’emergenza da parte dell’anziano, attivava la pattuglia dei carabinieri di Grezzana che già gravitava nel territorio, e che ad alcuni metri dall‘abitazione dell’anziano, individuava e bloccava il 24enne. A seguito di perquisizione, occultato tra gli indumenti, venivano ritrovati tre monili in oro di origine sospetta, e il pendente appena sottratto, oggetto non solo di valore economico, ma anche affettivo, custode di un ricordo di famiglia da parte del 79enne veronese.

Le verifiche successive hanno chiarito l’origine degli altri gioielli, ovvero parte della refurtiva di una altra truffa analoga, compiuta poche ore prima ai danni di una 82enne portoferraiese e residente a Verona, raggirata con lo stesso “modus operandi”. La refurtiva, una volta inventariata, veniva restituita ai legittimi proprietari.

L’Autorità Giudiziaria scaligera, informata di quanto accaduto, dichiarava in stato d’arresto il giovane, contestandogli il reato di truffa aggravata ai danni di persona anziana, predisponendo la sua traduzione presso la casa circondariale di Verona – Montorio; al termine del giudizio di convalida, il giudice del Tribunale monocratico convalidava l’arresto e la custodia cautelare in carcere per il giovane 24enne di origini campane.

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