Centinaia di persone e un silenzio toccante: Castel d’Azzano si stringe nella fiaccolata in memoria dei tre carabinieri.
Centinaia di persone si sono ritrovate nella serata di giovedì 16 ottobre per partecipare alla fiaccolata e alla veglia di preghiera in memoria di Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà. i tre carabinieri tragicamente deceduti martedì 14 ottobre nell’esplosione del casolare dei fratelli Ramponi.
La manifestazione, organizzata dal Comune di Castel d’Azzano insieme alla Provincia di Verona, è iniziata in piazza Pertini. Da qui, il lungo corteo silenzioso ha attraversato le vie del paese per raggiungere Villa Nogarola, dove si è tenuta la celebrazione religiosa.
A guidare la cerimonia è stato il Vescovo di Verona, Domenico Pompili, che ha invitato tutti a “trasformare il dolore in memoria viva e responsabile, per onorare chi ha donato la vita al servizio della comunità”.
Una comunità unita nel dolore.
Alla fiaccolata hanno preso parte una sessantina di sindaci della provincia di Verona, numerose autorità civili e militari, rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, degli Alpini, volontari della Protezione Civile e della Croce Verde. Presenti in prima fila il sindaco di Castel d’Azzano Elena Guadagnini, il vicesindaco Antonello Panuccio, parte del consiglio comunale e il luogotenente Davide Zanarini, comandante della Stazione dei Carabinieri locale.
Le torce accese, i volti illuminati dalla luce calda e tremolante e il silenzio carico di commozione hanno reso la serata un momento toccante, nel quale l’intera comunità si è stretta attorno alle famiglie delle vittime e all’Arma.
“Non li dimenticheremo”.
Durante la veglia, sono stati letti alcuni brevi messaggi di cordoglio e preghiere per i tre militari caduti in servizio. Molti cittadini hanno portato fiori e candele. Al termine, un lungo applauso collettivo, intenso e commosso, ha rotto il silenzio e si è levato al cielo come ultimo saluto a Marco, Davide e Valerio.
«Questa sera non servono parole — ha detto il sindaco Guadagnini —. La presenza di così tante persone dimostra quanto profondo sia il segno lasciato da questi uomini. Castel d’Azzano non dimenticherà mai il loro sacrificio».
Un momento semplice ma potente, che ha unito istituzioni, cittadini e forze dell’ordine in un unico grande abbraccio.





