Tavolo di crisi per i dipendenti Ammann di Bussolengo: la Regione chiede un passo indietro alle parti.
Restano 24 i posti di lavoro a rischio nello stabilimento Ammann Italy di Bussolengo: la multinazionale svizzera, specializzata in macchinari per l’edilizia stradale, nei mesi scorsi aveva annunciato 64 esuberi. Questi erano legati alla decisione di delocalizzare parte della produzione e alcune funzioni di supporto verso altri stabilimenti del gruppo.
Dopo mesi di confronto, il numero degli esuberi è stato ridotto, ma l’accordo tra azienda e sindacati appare ancora lontano. Se n’è discusso oggi 28 agosto, in un nuovo incontro convocato a Venezia dall’assessore regionale al Lavoro Valeria Mantovan, con la partecipazione della Direzione lavoro regionale, di Confindustria Verona e dello studio legale Belligoli per l’azienda, e della Fiom Cgil con i rappresentanti dei lavoratori.
“Le parti restano irrigidite su posizioni distanti – ha spiegato Mantovan – ma il tavolo di oggi ha permesso di individuare alcuni punti intermedi di incontro. L’obiettivo è arrivare a soluzioni condivise, con particolare attenzione ai dipendenti che hanno maggiori difficoltà di ricollocamento“.
La Regione Veneto ha messo sul piatto uno schema di accordo che include “l’utilizzo di strumenti di accompagnamento e l’attivazione di programmi di politiche attive per il lavoro, per favorire il reinserimento dei lavoratori in altre aziende del territorio”.
L’assessore ha rivolto un appello sia alle organizzazioni sindacali sia all’azienda: “Serve responsabilità da entrambe le parti. Mi auguro che i sindacati possano ammorbidire le proprie posizioni e che il gruppo Ammann colga la mediazione regionale come occasione per dimostrare la responsabilità sociale che dichiara nelle sue comunicazioni istituzionali”.
Il tavolo di crisi è aggiornato al 24 settembre
