Ladro intenditore ruba un Amarone da 250 euro, la cantina “risarcisce” l’oste

Ladro “intenditore” ruba un Amarone da 250 euro a Grosseto, la cantina di San Pietro in Cariano dimostra solidarietà all’oste.

L’ambito Amarone, quello davvero buono, costa un bel po’: e un ladro, sicuro intenditore, si ruba una bottiglia del valore di 250 euro. L’Amarone è un vino straordinario che non è proprio alla portata di tutti. Purtroppo a volte l’occasione fa l’uomo ladro.

E il tipo che nell’enoteca Le Stiacciole di Grosseto si è imboscato una preziosa bottiglia da 250 euro, ne è l’esempio lampante. D’altronde era li, tutta sola, quella bella bottiglia della cantina Rubinelli Vajol di San Pietro in Cariano. Così mentre l’oste fiducioso gli girava le spalle, il ladro non ci ha pensato due volte. Appena sottratta la bottiglia, il lestofante se l’è data velocemente a gambe, forse ignaro delle telecamere di sorveglianza.

Visto dalle telecamere.

Le videocamere del negozio fortunatamente hanno catturato l’immagine del ladro, e ora i carabinieri sono sulle sue tracce. Ma la storia prende una piega inusuale con l’intervento solidale del produttore dell’Amarone, Rubinelli Vajol. Appreso l’incidente, l’imprenditore veronese ha subito provveduto a consegnare a Le Stiacciole, una bottiglia aggiuntiva di Amarone con la successiva fornitura. La generosità della cantina è stata elogiata dall’enoteca con un post su Instagram.

Si trattava di Amarone Destinée del 2010, considerato la quintessenza della produzione della cantina. I proprietari della Rubinelli Vajol, Renzo Rubinelli e Nicola Scienza, spiegano l’importanza speciale di questa bottiglia, dedicata ai loro genitori e nonni Costanza e Giorgio Rubinelli, e con il nome “Destinée” in memoria del filosofo Emanuele Severino.

Il motivo dell’elegante gesto, è “il rispetto nei confronti delle enoteche che investono un ruolo essenziale nella promozione del vino”. Inoltre il bar è in Toscana, famosa per i suoi vini di qualità: un maggiore contributo nel fare conoscere le eccellenti etichette veronesi.

Note sull'autore