Veronesi superstiziosi: in Veneto si spendono 18 milioni l’anno in veggenti

Veneto, superstizioni: Verona è razionale, ma nella regione si spendono 18 milioni l’anno in veggenti.

Superstizione, il Veneto è nella fascia “razionale”, ma tra Venezia e Verona si spendono 18 milioni di euro l’anno in veggenti. Nonostante la fama di regione pragmatica e laboriosa, anche il Veneto conserva la sua vena scaramantica, pur collocandosi però nella parte bassa della classifica nazionale. Secondo il nuovo Indice di Superstizione Regionale (ISR) elaborato da Casinos.com in vista del prossimo venerdì 17, il Veneto si piazza al diciassettesimo posto in Italia con un punteggio di 44 su 100, confermandosi come una delle regioni meno inclini alle credenze popolari.

Quanti sono i veggenti e i clienti.

I numeri emersi dal Report Antiplagio 2025 mostrano un fenomeno economico tutt’altro che trascurabile: in Veneto operano circa 500 veggenti che intercettano un bacino di 35 mila clienti, generando una spesa complessiva annua di ben 18 milioni di euro in consulti in presenza.

Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.

L’analisi del Veneto, terra di Venezia e Verona, ne evidenzia il carattere bilanciato. Se da un lato i veneti mostrano un interesse moderato per le ricerche online relative a termini come “venerdì 17” e “oroscopo”, dall’altro termini più legati alla tradizione magica, come “malocchio” e “portafortuna”, risultano tra i meno cercati d’Italia.

«Il Veneto è il simbolo dell’Italia che pensa prima di credere, ma che non rinuncia del tutto ai suoi piccoli riti», commenta Daniele Alfieri, analista di Casinos.com.

L’Indice conferma una netta spaccatura tra Nord e Sud: la classifica è dominata dalla Campania, seguita da Lazio e Lombardia. Il Veneto si allinea invece alle regioni più razionali d’Italia, precedendo solo il Friuli-Venezia Giulia e chiudendo la classifica con le regioni alpine, dove il pragmatismo prevale quasi totalmente. Nonostante ciò, il dato economico dei 18 milioni di euro spesi in consulti dimostra che la curiosità verso la sorte e i riti scaramantici resta un filone attivo anche nella quotidianità veneta.