Allarme sicurezza: “Di notte un veronese su due si sente a rischio”

Verona, sicurezza e microcriminalità: “Un cittadino su due si sente a rischio” secondo l’indagine Changes Unipol.

La percezione di insicurezza e la paura della micro criminalità a Verona è alta: “Un cittadino su due si sente a rischio”. Insieme a Milano e Napoli, la città scaligera supera la media delle città metropolitane italiane. È quanto emerge da una nuova indagine di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, focalizzata sull’opinione degli scaligeri in merito a sicurezza e microcriminalità.

L’analisi rivela una profonda polarizzazione dei pareri e una netta differenza tra giorno e notte. Se durante il giorno il 90% dei veronesi si sente al sicuro nel proprio quartiere , la situazione si ribalta drasticamente dopo il tramonto: un veronese su due afferma di non sentirsi al sicuro di notte nella propria zona di residenza.

Parchi, parcheggi e periferie i luoghi più a rischio.

L’allerta sicurezza è particolarmente alta in alcuni luoghi della città, superando la media nazionale.

I parcheggi isolati o sotterranei sono percepiti come poco sicuri da circa l’80% degli intervistati (79%).

I parchi e giardini sono fonte di insicurezza per l’85% dei veronesi.

Le zone periferiche preoccupano l’86% degli intervistati.

Mezzi pubblici e relative fermate sono motivo di stress e rischio per circa l’80% dei veronesi (77-79%), superando il dato nazionale.

Al contrario, il centro città è il luogo percepito come meno a rischio, con “solo” il 66% degli scaligeri che esprime timori nel frequentarlo.

Microcriminalità: l’allarme Baby Gang.

La microcriminalità è percepita in aumento dal 49% dei veronesi, e il 93% ritiene il fenomeno delle baby gang preoccupante a livello generale. Verona si distingue come la città italiana con l’allerta più alta su questo fenomeno.

La preoccupazione è palpabile a livello familiare: quasi la metà dei rispondenti (48%) ritiene probabile che la microcriminalità giovanile possa toccare la vita dei propri figli o nipoti.

Le cause.

Secondo gli scaligeri, la causa principale della microcriminalità è l’immigrazione incontrollata, indicata dal 52% degli intervistati, un dato che supera ampiamente la media nazionale (32%).

Seguono: la perdita del ruolo educativo della famiglia (30%). Lo scarso controllo del territorio da parte delle autorità (28%). La mancanza di misure preventive e di collaborazione tra polizia e comunità locale (26%).

In questo contesto, il verdetto sull’efficacia delle forze dell’ordine è negativo: il 64% degli intervistati ritiene che le loro azioni per garantire la sicurezza siano poco efficaci, a differenza della media nazionale che è più positiva.

Infine, anche i media giocano un ruolo: il 53% dei veronesi ritiene che le trasmissioni sui fatti di criminalità possano aumentare il senso di insicurezza.