Verona, un semplice calcolo per prevenire gravi malattie del fegato

Screening precoce del fegato a Verona: al via la collaborazione tra ospedale e medici di famiglia.

Un semplice calcolo può salvare il fegato: a Verona una nuova alleanza tra l’ospedale e i medici di medicina generale per intercettare in fase precoce i pazienti a rischio di fibrosi epatica e, nei casi più gravi, di tumore al fegato.

Il progetto “calcolato”.

Al centro del progetto, guidato dal dott. Andrea Dalbeni (UOC Medicina Generale C) e dal prof. David Sacerdoti (responsabile della Liver Unit AOUI), c’è il calcolo del valore Fib-4, un indicatore semplice ma prezioso, che permette di valutare il grado di fibrosi nel fegato attraverso esami di routine: età, enzimi epatici (AST e ALT) e numero di piastrine.

Dai medici di famiglia il primo filtro.

Lo screening parte dagli ambulatori dei medici di base. Saranno loro a selezionare i pazienti adulti (18–80 anni) con almeno uno dei fattori di rischio metabolici: obesità, diabete di tipo 2, dislipidemia o ipertensione. A quel punto verrà calcolato il valore Fib-4.

Rischio basso (<1,3): solo controlli periodici e cambiamenti nello stile di vita.

Rischio intermedio (1,3–2,67) o alto (>2,67): invio per approfondimenti (come l’elastografia epatica) e possibile visita specialistica presso AOUI.

Sopra a 2,67 il rischio è alto.

MASLD: una patologia silenziosa ma in crescita.

Il progetto prende di mira la MASLD (Metabolic Dysfunction-Associated Steatotic Liver Disease), più nota come “fegato grasso”. Una condizione che riguarda già il 25% degli adulti e che nei pazienti diabetici può arrivare al 70%. “È una malattia spesso silente, ma che può evolvere in cirrosi epatica o in carcinoma epatocellulare”, spiega il prof. Sacerdoti. “È fondamentale intercettarla in tempo, migliorare lo stile di vita del paziente e attivare, quando necessario, una terapia mirata”.

Un modello di medicina integrata.

La sinergia tra medici di famiglia e specialisti AOUI punta non solo a ridurre complicanze e costi, ma soprattutto a migliorare la qualità della vita dei pazienti. “Da due anni abbiamo aperto un ambulatorio multidisciplinare dedicato ai pazienti con MASLD e fibrosi avanzata”, racconta il dott. Dalbeni. “Il paziente viene seguito a 360 gradi: dalla visita internistica ed epatologica fino alla valutazione nutrizionale, sportiva e psicologica”.

L’appoggio dell’Ordine dei Medici.

A sostenere l’iniziativa anche l’Ordine dei Medici di Verona, con il presidente Alfredo Guglielmi che sottolinea: “È un esempio virtuoso di collaborazione tra territorio e ospedale. Grazie al lavoro congiunto, possiamo intercettare precocemente il rischio e attivare percorsi personalizzati. Un modello replicabile altrove”.

Prevenzione e monitoraggio.

Il progetto prevede un monitoraggio annuale dei dati raccolti, con valutazione della prevalenza di fibrosi nella popolazione coinvolta. Tutti i risultati saranno condivisi tra medici di base e specialisti per un miglioramento continuo del protocollo.