In bicicletta con Fiab Verona per verificare qualità e sicurezza delle piste ciclabili in città

Fiab Verona promuove la mobilità attiva: nei panni del ciclista veronese per verificare lo stato delle piste ciclabili cittadine.

In bicicletta con Fiab Verona: domani cittadini e amministratori sono chiamati a pedalare su un itinerario cittadino di piste ciclabili, non solo per una passeggiata domenicale, ma anche per esaminare situazioni in cui qualità, sicurezza e praticità sono da migliorare, mostrando possibili soluzioni che potranno anche emergere da un dialogo tra i partecipanti.

Il ritrovo è alle 9.45 in corso Porta Nuova fronte Camera di commercio, presso il display contaciclisti; alle 10 la partenza; giro facile di 1ora e 30 con varie soste; ritorno finale al punto di partenza.

“Affinché la mobilità ciclistica diventi appetibile a un vasto pubblico”, dichiara Fiab, “i percorsi ciclabili proposti non devono trascurare questi tre aspetti fondamentali: qualità (buon fondo, segnaletica); sicurezza (sedi protette e/o moderazione del traffico); praticità (itinerari continui e diretti, meglio se vantaggiosi rispetto a quelli per le auto). Invece purtroppo la realtà cittadina mette di fronte a molti casi concreti in cui uno o più di questi aspetti non vengono assicurati, rallentando una transizione di cui Verona (intesa come area metropolitana coi comuni limitrofi) avrebbe un gran bisogno”.

Mobilità e rispetto per l’ambiente.

Tra gli obiettivi dell’associazione c’è il sostegno ad una mobilità “attiva”, in cui anche la persona ci metta del suo spostandosi a piedi, in bicicletta, col trasporto pubblico, per combattere il cambiamento climatico.

“In fondo si tratta non solo di rispettare l’ambiente, ma anche noi stessi: in effetti, oltre al calo delle emissioni climalteranti, spesso non si riflette abbastanza sul considerevole risparmio economico e sui benefici per la salute che questo cambio di stile di vita porta con sé. Il punto però è che, per convincere il cittadino medio a fare questo cambio di stile di vita bisogna dare motivazioni solide: ovvero, da un lato è necessario disincentivare gli spostamenti privati a motore e dall’altro incentivare gli spostamenti attivi”.

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