La denuncia, paga 10 euro a iniezione: il lato oscuro del “single felice” a Verona

Il dramma del “Caro-Single” a Verona: affitti, monoporzioni e 10 euro per un’iniezione in farmacia.

Il lusso della monopozione e l’iniezione da 10 euro in farmacia, essere single a Verona costa di più: il dramma delle persone sole tra affitti e servizi. L’immagine popolare del “single felice” che sceglie la libertà a scapito degli impegni familiari è spesso una narrazione lontana dalla realtà. Dietro la parola “single” si nasconde, soprattutto in una città con un alto costo della vita come Verona, una condizione di profonda solitudine economica e sociale, che non solo non offre risparmi, ma si traduce in un vero e proprio salasso.

A Verona (ma non solo), essere soli è una “fregatura” in termini economici. Non si tratta solo di affitti insostenibili che, anche per un monolocale, gravano interamente sulle spalle di un unico reddito. Il problema si annida nelle piccole, quotidiane, voci di spesa: le monoporzioni al supermercato, notoriamente più care rispetto ai formati famiglia, e le bollette di luce e gas che non si dimezzano magicamente solo perché l’occupante è uno.

La stangata dell’iniezione in farmacia.

Altro costo amaro della solitudine emerge sul fronte dell’assistenza sanitaria. Una lettrice di Verona ha scritto alla nostra redazione per denunciare una pratica che rende la sua condizione non solo sofferta, ma economicamente penalizzante. La signora, non avendo parenti o amici che possano aiutarla, si è trovata costretta a ricorrere ai servizi della farmacia della sua zona per un ciclo di iniezioni intramuscolari.

La richiesta di assistenza ha portato a una sgradita sorpresa: 10 euro per singola iniezione. Dovendo sottoporsi a dieci trattamenti, la spesa aggiuntiva ammonta a 100 euro, a cui si sommano ovviamente il costo del farmaco e delle siringhe.

“È difficile farsi un’iniezione da soli. Ho chiesto aiuto e mi sono rivolta al farmacista di quartiere che per una sola iniezione mi ha chiesto 10 euro”, scrive la cittadina.

Un dettaglio non trascurabile: lo scontrino di questo “servizio extra” non è nemmeno scaricabile nella dichiarazione dei redditi, trasformando il costo della solitudine in una spesa non deducibile e totalmente a carico.

Un problema che riguarda anziani e non solo.

Questa dinamica colpisce non solo chi ha scelto, ma soprattutto chi subisce la solitudine: persone anziane rimaste sole, vedovi, o cittadini con reti sociali fragili. I costi elevati, tolgono la dignità di chi non ha una mano amica su cui contare.

Coldiretti, nel recente passato, aveva già evidenziato come le monoporzioni costino fino al 70% in più per il maggiore costo di lavorazione e packaging: “Le porzioni singole richiedono più materiali e processi per essere confezionate, aumentando i costi di produzione e quindi il prezzo finale”.

Se si sommano a questo sovrapprezzo, gli affitti alle stelle e tanti altri costi non dimezzabili piuttosto che considerati elitari, perché precotti o in monoporzioni, l’equazione è impietosa: la solitudine, a Verona, non è un’opzione, ma un lavoro a tempo pieno molto costoso.