Droga al Bentegodi, incontro in Questura: “Multe e dialogo con i tifosi”

Bentegodi trasformato in bazar della droga, incontro tra sindaco, presidente dell’Hellas Verona e questore.

Dopo che le indagini di polizia hanno scoperchiato nei giorni scorsi l’attività di spaccio di droga condotta dai tifosi gialloblù all’interno dello stadio Bentegodi, c’è stato un incontro questa mattina, mercoledì 6, in Questura a Verona al quale hanno partecipato il sindaco Damiano Tommasi, il presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti e il direttore generale dell’Hellas Verona Simna Gioè, oltre naturalmente al questore Roberto Massucci.

L’indagine condotta dalla polizia di Stato all’interno della curva e presso il bar “dei tifosi”, al di là delle responsabilità che la magistratura sta accertando per le 12 persone sottoposte a misura, ha riguardato centinaia di tifosi che nel tempo consumavano stupefacenti resi disponibili da un sistema strutturato. Ad oggi sono state segnalate 37 persone alla Prefettura come previsto dalla Legge Antidroga nonché, nell’ambito dello stesso contesto normativo, alla motorizzazione per il conseguente avvio del procedimento di sospensione della patente.

Le violazioni accertate a carico dei tifosi.

Alle stesse persone, 37, sono state contestate 60 violazioni al Regolamento d’uso dell’impianto, che vieta espressamente detenzione, consumo ma anche la mera presenza di persone in stato di alterazione psicofisica per un ammontare di oltre 10mila euro. Nei prossimi giorni continueranno le notifiche di ulteriori provvedimenti nei confronti di altri assuntori che sono stati identificati.

Nel frattempo l’Hellas Verona ha già chiesto alla Questura le informazioni necessarie per applicare l’istituto del “mancato gradimento” previsto dalla normativa sportiva, clausola rescissoria del rapporto per coloro che violano il codice etico. E’ stata inoltre condivisa nell’immediato la necessità di implementare il sistema di dialogo con i tifosi da parte della società sportiva attraverso una struttura dedicata che le norme indicano nel “Dipartimento dei tifosi” e operativamente attraverso lo S.L.O., Supporter Liaison Officer.

Una riflessione è stata avviata anche sul servizio di stewarding sul quale la società si è messa a disposizione per gli interventi nel tempo necessari, come pure sul sistema di videosorveglianza – interno ed esterno alla struttura – affinché risulti adeguato agli standard tecnologici oggi disponibili. In prospettiva futura, è stata condivisa una vera e propria roadmap di legalità che sarà la mission di una task force tra società sportiva, Comune e Questura che porrà al centro i tifosi, la partecipazione e i temi di maggiore interesse sociale sui quali il calcio – per tradizione e capacità di generare emozioni – può diventare un vero e proprio volano di miglioramento continuo non solo del contesto stadio.

Note sull'autore