Musei Civici digitali a Verona: nuova app e realtà aumentata per esplorare Castelvecchio.
Castelvecchio si svela in realtà aumentata: la svolta digitale dei musei civici di Verona dove il passato incontra il futuro. I Musei Civici di Verona, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Verona, hanno presentato due strumenti digitali di punta, nati sotto l’egida del Pnrr iNEST, per arricchire l’esperienza di visita e promuovere il vasto patrimonio artistico e culturale cittadino.
Al centro della rivoluzione c’è la nuova web-app di Castelvecchio, un vero e proprio compagno digitale per i visitatori. Utilizzando i QR code disseminati nel percorso, l’utente può accedere a contenuti dettagliati in italiano e inglese, offrendo una lettura stratificata delle opere e del celebre allestimento curato da Carlo Scarpa.
Realtà aumentata: l’arte diventa gioco.
La novità più coinvolgente è l’introduzione della realtà aumentata (AR) per alcune opere selezionate. Questa tecnologia offre un “approccio interattivo e giocoso, adatto a tutti”, trasformando la fruizione in un’esperienza immersiva e partecipata, in linea con i più recenti principi Unesco sull’interpretazione del patrimonio.
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L’iniziativa si inserisce in un progetto multidisciplinare che va oltre la semplice digitalizzazione. L’assessora alla Cultura, Marta Ugolini, ha sottolineato come la collaborazione sia riuscita a “coniugare il settore agroalimentare con le arti figurative, la ricerca scientifica con le nuove tecnologi”.
Dal quadro alla tavola: il vino e il pane nell’arte.
Parallelamente alla web-app, è stato presentato il video-documentario intitolato ‘Rosso come il vino, bianco come il pane. Suggestioni dalle collezioni civiche veronesi’.
Visibile sul canale YouTube dei Musei Civici, il documentario propone un affascinante viaggio tra le collezioni, esplorando la rappresentazione del cibo e del vino nell’arte veronese. Questo lavoro stabilisce un dialogo tra il patrimonio storico-artistico e temi contemporanei come la sostenibilità, la produzione alimentare e l’identità territoriale.
I progetti, sviluppati tra il 2023 e il 2025 nell’ambito dello Spoke 7 del PNRR iNEST – focalizzato sull’“agroalimentare intelligente” – hanno anche promosso una serie di incontri di Citizen Engagement al Museo di Storia Naturale. Due convegni e cinque laboratori, pensati per la cittadinanza e per operatori didattici, hanno permesso di approfondire i temi legati alla sostenibilità alimentare e ai “cibi del futuro”.
La sinergia tra Comune e Università, come evidenziato dalla direttrice del Dipartimento di Scienze Umane, Valentina Moro, e dagli altri specialisti intervenuti, dimostra come i fondi europei possano catalizzare l’innovazione, trasformando le istituzioni culturali in motori di ricerca e partecipazione attiva.
