Verona, emergenza sfratti: “Riduciamo il gettone dei consiglieri comunali”

Emergenza sfratti a Verona, la proposta di Traguardi.

Per contrastare l’emergenza sfratti a Verona, e aiutare le famiglie in difficoltà, ecco la proposta di Traguardi: ridurre l’indennità di carica, in sostanza il gettone, dei consiglieri comunali. “Con la scadenza del blocco degli sfratti, lo scorso 31 dicembre, sono circa 200 le famiglie residenti nel Comune di Verona che rischiano di dover lasciare la casa in cui abitano, non riuscendo più a pagare l’affitto a causa della perdita del lavoro ma anche per il peso dei rincari di luce e gas degli ultimi mesi”, sostengono Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi, e Pietro Trincanato, presidente di Traguardi.

Che fare quindi? “Traguardi – spiegano – ha proposto un emendamento al Bilancio per destinare 100mila euro all’emergenza sfratti; dirottando questa somma nel fondo a favore degli interventi per il sostegno della morosità incolpevole, si potrebbe ampliare la disponibilità di risorse e aiutare ulteriori 50 famiglie a far fronte alle rate dei mutui o ai canoni d’affitto. Da un punto di vista tecnico l’emendamento potrebbe essere inammissibile, e dunque invotabile, ma se così fosse il consiglio comunale potrebbe comunque prendersi l’impegno formale di devolvere parte degli emolumenti a favore di questa emergenza, anche efficientando i lavori delle commissioni consiliari”.

Spiega Ferrari: “Noi consiglieri comunali di Verona percepiamo un gettone di presenza di 150 euro, mediamente molto più alto del resto dei nostri colleghi del Veneto. Tanto per fare un esempio, si tratta del triplo rispetto a Padova. Secondo il bilancio di previsione 2022, il Comune di Verona liquiderà ai consiglieri comunali gettoni di presenza per un totale di 478mila euro, mentre Padova ne liquida per meno di 200mila. Ci rendiamo conto che il momento è di ristrettezze economiche anche per le amministrazioni pubbliche e che le risorse comunali di Verona sono già ampiamente impiegate per fronteggiare le numerose difficoltà di questo periodo pandemico, e proprio per questo pensiamo che i fondi possano essere reperiti dalle indennità dei consiglieri comunali, ai quali chiediamo, per quest’anno, di rinunciare a una parte del gettone di presenza che viene loro corrisposto per espletare l’incarico. Non è antipolitica, ma un gesto di solidarietà che possiamo permetterci di fare, mantenendo allo stesso tempo un compenso più che adeguato per le nostre attività istituzionali”.

Aggiunge Trincanato: “Siamo fermamente convinti che l’attività all’interno delle istituzioni vada retribuita, ma allo stesso tempo crediamo che in un momento d’emergenza siano proprio i rappresentanti delle istituzioni a dover fare un passo avanti per i cittadini che versano in condizioni di difficoltà. In questo periodo di profonda tensione per le famiglie, intervenire sul tema degli affitti e degli sfratti è una questione di pace sociale”.

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