La classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore: Verona bene per gli anziani, così così per i giovani, male per i bambini.
L’indagine sulla qualità della vita conferma Verona come una delle province italiane più vivibili per gli anziani, meno invece per i bambini, ma offre comunque buone prospettive anche ai giovani. Per quel che riguarda i bambini, infatti, deve recuperare terreno. È quanto emerge dalla quinta edizione dell’indagine sulla qualità della vita del quotidiano Il Sole 24 Ore, pubblicata oggi, 26 maggio, che suddivide il benessere territoriale in base alle fasce d’età.
Anziani: Verona tra le migliori in Italia.
La provincia scaligera conquista un eccellente sesto posto nazionale per la qualità della vita degli over 65, risultando seconda in Veneto dopo Treviso. A premiarla sono indicatori come l’aspettativa di vita a 65 anni, l’accesso ai servizi sociali comunali e la diffusione degli orti urbani. Unico tallone d’Achille: l’elevata esposizione degli anziani all’inquinamento acustico.
Giovani: stabilità lavorativa e partecipazione politica.
Con un 19esimo posto a livello nazionale, Verona si difende bene anche nella fascia 18-35 anni. Il territorio offre stabilità lavorativa, con un basso tasso di disoccupazione giovanile e un’alta percentuale di contratti trasformati in tempo indeterminato. Positivo anche il protagonismo politico dei giovani, con molti amministratori under 40. Restano criticità su affitti elevati, sicurezza percepita e incidentalità notturna.
Bambini e qualità della vita: Verona perde terreno.
Decisamente meno brillante la performance per i più piccoli: Verona scende al 41esimo posto nella classifica dedicata ai bambini, in netto calo rispetto alla 12esima posizione dello scorso anno. Nonostante buoni livelli di istruzione, sicurezza e presenza di pediatri, pesa la scarsa progettualità scolastica, con pochi fondi Pnrr investiti in istruzione.