I dieci anni della chirurgia vascolare dell’Azienda ospedaliera di Verona: mille interventi ogni anno, migliaia di vite salvate.
Dalla base del cranio fino alle caviglie, la chirurgia vascolare dell’Azienda ospedaliera di Verona rappresenta oggi un punto di riferimento regionale per la cura delle patologie dell’apparato circolatorio. A dieci anni dalla sua istituzione, avvenuta nel 2015 sotto la guida del professor Gian Franco Veraldi, l’Unità operativa complessa è diventata Hub regionale, con migliaia di pazienti trattati a tutte le età.
Negli anni, il reparto ha visto crescere sia l’équipe – composta da sette chirurghi altamente specializzati – sia il livello di innovazione tecnologica. Patologie un tempo considerate fatali o non trattabili, come l’arteriopatia degli arti inferiori o gli aneurismi dell’aorta, oggi vengono affrontate con successo anche in pazienti ultraottantenni, evitando amputazioni e riducendo significativamente i rischi operatori.
Fondamentale l’impiego di tecniche mini-invasive endovascolari e di dispositivi di ultima generazione, come stent ed endoprotesi automodellanti, che consentono interventi più rapidi, degenze brevi e una maggiore sicurezza clinica. Ogni anno il reparto esegue circa 1.000 interventi, il 30% in urgenza, con una casistica che spazia dalla chirurgia aortica alla patologia carotidea, dalla traumatologia vascolare alla flebologia.
Il decennale è stato celebrato con il “Vascular Symposium Verona”, congresso internazionale che ha riunito specialisti da tutta Italia e dall’estero, confermando il ruolo centrale di Verona nel panorama della chirurgia vascolare e l’importanza di un modello basato su competenze, ricerca e investimenti continui a beneficio dei pazienti.
