“Tassa sull’amore”: cortile di Giulietta a pagamento, il comune valuta la retromarcia.
Verona, la città dell’amore e del cortile di Giulietta, è stata travolta dal caos per la tassa sull’amore: il criticato balzello da 12 euro ha raggiunto le cronache nazionali. L’epicentro del caso è stata una decisione amministrativa che ha trasformato il sito di via Cappello 23 in una fortezza a numero chiuso e a pagamento. L’introduzione della “tassa sull’amore“, attiva sperimentalmente fino al 6 gennaio, prevede un balzello di 12 euro per l’accesso al cortile e al balcone, in un tentativo disperato di domare l’overtourism.
Traffico, code e selfie a tempo.
La reazione è stata immediata e caotica. Migliaia di turisti, molti dei quali arrivati da lontano e con prenotazioni effettuate mesi prima, si sono scontrati con un muro umano. Le code, segnalate in crescita esponenziale nonostante il nuovo regime, hanno paralizzato il traffico cittadino.
L’amministrazione comunale ha stabilito un tetto massimo di 1460 accessi giornalieri, con turni di visita contingentati di soli 15 minuti e un draconiano limite di 60 secondi per il “selfie di coppia” sul balcone. Il risultato è stato: folla inferocita, respingimenti per l’esaurimento dei biglietti (non sufficientemente pubblicizzato online), e un centro storico al collasso, con commercianti scontenti e guide turistiche sul piede di guerra.
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Amore a pagamento.
Oltre al ticket standard da 12 euro per una visita lampo, il Comune ha messo a catalogo un’esperienza premium per i veri devoti dell’amore: la possibilità di scambiarsi una “Promessa d’Eterno Amore” in privato dal balcone.
L’assessora alla Cultura, Marta Ugolini, ha riconosciuto che “qualche ingranaggio si è inceppato”, accennando a un vertice comunale per valutare una possibile “retromarcia”, magari con l’introduzione di un ticket simbolico di 2-3 euro che scolleghi il cortile dal più oneroso biglietto del museo.
