Allagamenti e carenza di personale al Cerris di Verona: la Cisl lancia l’allarme.
Emergenza allagamenti al reparto diurno Girasole del Cerris di Verona che, secondo la denuncia della Cisl Fp Verona, “si protrae da mesi senza alcuna risposta concreta da parte delle autorità competenti”.
A partire da maggio 2025, infatti, ogni volta che si verificano temporali o piogge intense, l’intera area risulta allagata a causa del “riflusso delle acque fognarie dai water, con conseguente spargimento di escrementi e liquidi organici“. Una condizione che rende “l’ambiente di lavoro insostenibile e impedisce una qualità di vita adeguata agli ospiti e la corretta erogazione del servizio”.
La sigla sindacale sottolinea che “sono state inviate richieste di intervento il 28 maggio, il 7 e il 24 luglio, e ancora il 4 agosto – prosegue -. Ma non solo non è stato effettuato alcun intervento, non si è nemmeno provveduto a un sopralluogo per verificare la gravità del problema”.
Le forti piogge dei giorni scorsi hanno aggravato ulteriormente la situazione. “Lavoratori e ospiti hanno dovuto scappare e rifugiarsi nel reparto Arca, al piano superiore”, denuncia la Cisl Fp, parlando di “disagio e sconvolgimento nella quotidianità, nelle consuetudini degli ospiti e nell’intera organizzazione del personale”.
A peggiorare il quadro, anche i problemi legati alla sicurezza degli impianti: “Nonostante gli sforzi degli operatori e del personale addetto alle pulizie, l’acqua stagnante ha danneggiato l’impianto elettrico cui sono collegate apparecchiature elettroniche ed elettrodomestici, mettendo a rischio l’incolumità di ospiti e lavoratori”. Ancora oggi, dopo diversi giorni, da quanto riportano, il reparto risulterebbe inagibile.
La Cisl Fp Verona lancia un appello per un intervento urgente e definisce la situazione “indegna per chi lavora e per chi è ospitato”. Ma non è solo la gestione dell’emergenza a destare preoccupazione.
Il sindacato parla anche di una “grave carenza di personale in tutti i reparti del Cerris“, che si traduce in “doppi turni, richiami in servizio e l’impossibilità di sostenere il carico assistenziale“. Una condizione che ha già portato a diverse dimissioni volontarie. “Il personale è stanco e provato, e si vede recapitare continue richieste di ulteriori sforzi”, si legge nella nota.
Durante un precedente incontro con la committenza, l’Ulss 9 Scaligera, la Cisl Fp aveva proposto di “destinare al personale le risorse risparmiate grazie alla minore spesa oraria dell’Ati”, come riconoscimento dello sforzo sostenuto negli ultimi mesi. “Ad oggi – conclude il sindacato – non abbiamo ricevuto alcun riscontro“.


