In Veneto la Regione prevede 3 euro per ogni nutria abbattuta nel piano di contenimento: scoppia la polemica con gli animalisti.
La Regione Veneto ha previsto un rimborso di 3 euro per ogni nutria uccisa dai cacciatori nell’ambito del piano di contenimento della specie, avviato a maggio e in vigore fino a dicembre. Il contributo si aggiunge ai rimborsi già previsti per cartucce, carburante e altre spese sostenute dai cosiddetti selecontrollori.
L’iniziativa, nelle intenzioni della Regione Veneto, mira a ridurre la presenza del roditore, considerato una specie invasiva che danneggia argini e corsi d’acqua, aumentando il rischio di dissesto idrogeologico e allagamenti. La Regione punta a riportare la popolazione a un “livello sostenibile” per l’ambiente e le attività umane.
Il provvedimento, però, ha scatenato forti critiche da parte delle associazioni animaliste. Oipa ed Enpa hanno denunciato l’incentivo come una “taglia sulla vita delle nutrie”, accusando la Regione di trasformare un piano di contenimento in un “massacro” e di sprecare denaro pubblico.
Le organizzazioni animaliste chiedono di ritirare il provvedimento e puntare su metodi alternativi, come la prevenzione strutturale (reti anti-nutria, sistemazione degli argini) e l’uso di tecniche di immunocontraccezione come il vaccino GonaCon, ritenute soluzioni più efficaci e rispettose dell’ecosistema.
