Inquinamento da Pfas in Veneto, è arrivata la sentenza: 11 condanne, 141 anni di carcere.
È arrivata la sentenza storica della Corte d’Assise di Vicenza sul caso del maxi-inquinamento da Pfas che ha coinvolto le acque di superficie, le falde e gli acquedotti in Veneto, compresi alcuni Comuni del Veronese. Dopo sei ore di camera di consiglio, i giudici hanno emesso undici condanne e quattro assoluzioni, per un totale complessivo di 141 anni di carcere.
Le pene inflitte variano dai 2 anni e 8 mesi fino a un massimo di 17 anni e mezzo. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di aver avuto un ruolo determinante nella gestione e nello smaltimento illecito delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), altamente persistenti nell’ambiente e pericolose per la salute umana. Stabilito anche il risarcimento danni nei confronti di 300 parti civili.
Secondo quanto accertato nel corso del processo, la principale fonte di contaminazione è stata individuata nello scarico industriale dell’azienda chimica Miteni di Trissino, in provincia di Vicenza.
Zaia: “Passaggio fondamentale di giustizia”.
“La sentenza di oggi della Corte d’Assise di Vicenza, che riconosce il reato di disastro ambientale doloso e avvelenamento delle acque e prescrive condanne tra gli 11 e i 17 anni ai vertici della Miteni – è il commento del governatore del Veneto Luca Zaia – è un passaggio fondamentale di giustizia per le comunità venete colpite e per tutti coloro che hanno lavorato con impegno alla ricerca della verità”.
