Allarme a San Bonifacio: acque contaminate da Pfas

“Acqua senza veleni”: allarme a San Bonifacio: acque contaminate da Pfas.

Un’indagine di Greenpeace Italia ha rivelato preoccupanti livelli di contaminazione da Pfas nelle acque potabili, con San Bonifacio che emerge tra i comuni più colpiti. Lo studio, condotto tra settembre e ottobre 2024 nell’ambito del progetto “Acqua senza veleni”, ha analizzato campioni provenienti da 235 città italiane, tracciando una mappa nazionale della contaminazione.

Dal 2026, la normativa italiana stabilirà un limite massimo di 100 nanogrammi per litro per la presenza complessiva di Pfas nell’acqua. Tra i comuni: Arzignano (Vicenza) registra 56,2 ng/l, seguito da Vicenza con 41,4, Padova a 34,8 e San Bonifacio con 30,3. Verona, invece, presenta valori più bassi e rassicuranti, attestandosi a 12 ng/l.

L’attenzione si concentra anche sulle singole molecole particolarmente problematiche, come il Pfoa, classificato come possibile cancerogeno. Vicenza presenta un valore di 9,7 ng/l, seguita da San Giovanni Lupatoto con 6,2, mentre Verona è a 5,4. Per quanto riguarda il Pfos, anch’esso ritenuto potenzialmente cancerogeno, Arzignano si attesta a 4,3 ng/l, Vicenza a 3,9 e Verona a 1,9.

Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dal Tfa, un composto chimico di recente interesse scientifico a causa della sua difficile eliminazione, anche con i sistemi di filtraggio più avanzati. Tra i comuni più colpiti in Veneto per la presenza di Tfa troviamo Rovigo e Venezia, mentre Verona si colloca fortunatamente fuori dalla lista delle prime dieci città con i livelli più alti.