Pressione fiscale a Verona: l’8 luglio il “Tax Free Day”

Verona, la pressione fiscale cala, ma le imprese lavorano più di metà anno per le tasse.

Verona, tasse più leggere: secondo l’Osservatorio Cna, la pressione fiscale sulle piccole imprese cala ma resta sopra il 50%. Solo le spese per i rifiuti in aumento.

Cosa è il Tax Free Day.

A Verona le piccole imprese lavorano più di metà anno per il fisco: il cosiddetto Tax Free Day, il giorno in cui si smette di produrre per pagare le tasse e si inizia a lavorare per sé stessi, nel 2025 cade l’8 luglio. Significa 190 giornate dedicate a imposte e contributi, contro 175 giornate effettivamente a disposizione per generare profitto.

Il dato arriva dall’Osservatorio nazionale Cna “Comune che vai, Fisco che trovi”, che ha preso in esame un’impresa tipo con 5 dipendenti, ricavi per 431 mila euro e un reddito di 50 mila.

Per Verona il Total Tax Rate, cioè l’incidenza complessiva della tassazione sul reddito d’impresa, è pari al 51,8%: un peso significativo, ma comunque migliore della media italiana, che si ferma al 52,3% con un Tax Free Day nazionale fissato al 9 luglio.

Meglio della media, ma non di Vicenza.

La situazione veronese resta meno favorevole rispetto a quella di Vicenza, dove la pressione fiscale si ferma al 49,8% e il Tax Free Day arriva il 30 giugno. La differenza tra le due province si spiega soprattutto con le addizionali locali: più leggere a Vicenza, leggermente più alte a Verona.

Ciononostante, anche nel veronese i segnali positivi non mancano: il reddito medio disponibile è cresciuto in modo consistente negli ultimi cinque anni, passando da 20.189 euro nel 2019 a 25.772 euro nel 2024.

Tari in crescita, ma il resto cala.

L’unico capitolo in aumento per Verona come per Vicenza riguarda la Tari e, in generale, la tassazione comunale legata ai rifiuti. A bilanciare il rialzo ci hanno pensato i tagli su Irap, Ivs e Irpef, che hanno contribuito ad alleggerire il peso complessivo e a sostenere la crescita del reddito disponibile.

Cna: “Serve una riforma fiscale”.

Secondo Cna, i dati dimostrano come il quadro sia migliorato, ma la strada verso una reale competitività a livello europeo sia ancora lunga. “Senza una riforma organica del sistema fiscale – avverte l’associazione – si rischia il micro dumping localizzato, con territori che restano più attrattivi di altri solo per questioni fiscali”.