Esame patente truccato: in quattro beccati con microcamere e auricolari

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Microcamere nel polsino e suggeritori: a Verona quattro “furbetti” beccati a copiare all’esame della patente.

Quattro aspiranti automobilisti “furbetti”, sono stati beccati a Verona mentre cercavano di superare l’esame della patente con microcamere, auricolari e suggeritori. Nascosti nei vestiti, router con scheda Sim e auricolari invisibili collegati a un suggeritore esterno: questo il kit usato da cittadini stranieri tra i 25 e i 39 anni, scoperti dal Laboratorio Analisi Documentale della polizia locale in collaborazione con la Motorizzazione.

Uno di loro, trovato con una telecamera infilata nel polsino della camicia, era riuscito a rispondere correttamente a 29 domande su 30, pur non conoscendo una parola di italiano. Agli agenti ha raccontato di aver pagato 500 euro di anticipo a un’organizzazione che gli avrebbe garantito il superamento dell’esame.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia locale, dietro questi tentativi c’è un vero e proprio mercato nero della patente. Le organizzazioni criminali che forniscono la tecnologia e l’assistenza a distanza chiedono ai candidati tra i 2 mila e i 5 mila euro per “l’aiutino”, una cifra che sale se si tratta di patenti professionali per camion o autobus. I clienti arrivano non solo dal Veneto, ma anche da altre province italiane, attratti da una rete illegale ben strutturata.

Il Laboratorio Analisi Documentale della Polizia Locale di Verona, che da oltre quattro anni collabora in modo stabile con la Motorizzazione, è diventato un punto di riferimento a livello nazionale nella lotta contro queste truffe. Gli agenti, esperti nel riconoscere i dispositivi miniaturizzati usati per copiare, hanno ormai individuato decine di casi simili.

Un rischio per la sicurezza di tutti.

Dietro questi episodi, avvertono gli investigatori, si nasconde un problema ben più grave della semplice truffa: persone che ottengono la patente senza conoscere il Codice della strada e senza alcuna preparazione rappresentano un rischio per la sicurezza di tutti.

“È un fenomeno che non si ferma — spiegano dalla Polizia Locale —. Serve mantenere alta l’attenzione, perché chi guida senza sapere le regole mette in pericolo la propria vita e quella degli altri.”