Rifiuti, Verona città fanalino di coda in Veneto: bene il Garda, male la Lessinia

Comuni Ricicloni, Verona è fanalino di coda in Veneto: in provincia, bene Bardolino e Lazise, male i paesi della Lessinia.

Rifiuti e Comuni Ricicloni, Verona città fanalino di coda in Veneto: bene il Garda, male la Lessinia. La decima edizione di Ecoforum Veneto porta notizie contrastanti per Verona e provincia. Se a livello regionale i Comuni “ricicloni” e “rifiuti free” restano 303, con il trevigiano leader indiscusso, Verona sconta ancora un forte ritardo nella gestione dei rifiuti urbani.

Secondo il nuovo rapporto Comuni Ricicloni Veneto 2025, basato sui dati certificati da Arpav, Verona città risulta l’ultimo tra i capoluoghi veneti: 257 kg di rifiuto smaltito pro capite, con solo il 57% di raccolta differenziata, ben lontano dagli obiettivi del Piano regionale (84% di RD e massimo 80 kg di rifiuti residui entro il 2030). Tra i Consigli di bacino, il “Verona Città” è fanalino di coda in Veneto.

Nel Veronese emergono però alcune eccezioni positive. Bardolino registra un significativo miglioramento e, nella classifica dedicata ai comuni ad alta pressione turistica, conquista il terzo posto regionale con il 72% di raccolta differenziata. Bene anche Lazise, che si colloca poco sotto con il 70%.

Sul fronte dei fanalini di coda, calano i cosiddetti “bidoni neri”: Ferrara di Monte Baldo esce dalla lista migliorando la propria differenziata dal 30,6% al 59%. Restano però critici i risultati di Erbezzo (23,4% di RD, tra i peggiori del Veneto) e Sant’Anna d’Alfaedo (45,1%).

Legambiente Veneto invita a un cambio di passo: “Il Veneto deve prepararsi con coraggio alle sfide del clima e ridurre gli scarti – ha dichiarato il presidente Luigi Lazzaro –. Agire ora non è più una scelta, ma un dovere verso il futuro”.

L’associazione sottolinea come l’aumento dei rifiuti prodotti (+3,1% nel 2024) renda indispensabile agire non solo sulla raccolta ma anche sulla riduzione degli imballaggi e sul coinvolgimento diretto dei cittadini. Una sfida che, per Verona e provincia, appare oggi più che mai urgente.

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