Progettavano furti in pieno centro a Verona, banda intercettata e bloccata dalla polizia

Verona, progettavano furti in pieno centro: quattro soggetti bloccati a notte fonda dalla polizia.

Progettavano furti in centro a Verona, bloccati alla polizia. L’operazione delle Volanti della polizia è scattata a notte fonda quando, in via IV Novembre, a Verona, un uomo – 43enne di origini serbe – alla vista dei poliziotti che si accingevano a controllarlo, si dava alla fuga a piedi in direzione di Lungadige Cangrande.

La nota subito diramata alle pattuglie ha consentito, di lì a poco, di intercettare un’auto in sosta – con targa svizzera – in via dell’Arsenale. Anche quest’ultima, alla vista della Volante, si allontanava con fare sospetto imboccando Lungadige Cangrande in direzione di Ponte Risorgimento. In quel punto, i poliziotti hanno intimato l’alt, ritrovando a bordo del veicolo l’uomo che era scappato e altri due soggetti, anch’essi di origine serba e di età compresa tra i 35 e i 43 anni.

Dal controllo in banca dati è emerso a loro carico un rintraccio urgente dalla Polizia di Stato di Firenze, in quanto noti come autori di ingenti furti nel capoluogo toscano. A seguito della perquisizione personale – estesa anche al veicolo – sono stati trovati grimaldelli, passamontagna, guanti in pelle di colore nero e altro materiare normalmente utilizzati per lo scasso. Proprio nel momento, giungevano sul telefono cellulare dell’autista – l’uomo che era stato intercettato per primo in via IV Novembre – dei messaggi in lingua inglese. Messaggi dai quali emergeva chiaramente – come da lui stesso confermato – che era in atto uno scambio di informazioni con un altro soggetto. Con l’obiettivo di organizzare un’attività non meglio specificata poco dopo le 4 del mattino.

Intercettato il complice grazie alla posizione Whatsapp.

Il presunto interlocutore – intercettato grazie alla posizione condivisa su Whatsapp col complice – è stato rintracciato poco dopo in Lungadige Rubele. Alle domande dei poliziotti l’uomo – 45enne anch’esso di nazionalità serba – mostrando loro il proprio cellulare, ha subito negato di conoscere o di aver avuto contatti con gli altri soggetti fermati. Mentre provava a giustificarsi, però, l’attenzione degli agenti è stata catturata da una suoneria proveniente dall’abitacolo. A quel punto, visibilmente agitato, ha tentato ancora una volta di ingannarli dichiarando di non essere a conoscenza della presenza di altri telefoni all’interno dell’auto.

Quando, però, i poliziotti hanno effettivamente trovato il cellulare, non ha potuto negare l’evidenza dei fatti. Ha così sbloccato il codice pin confermando il legame con gli altri soggetti fermati. Tradotti tutti, quindi, in Lungadige Galtarossa per specifici accertamenti, a loro carico è scattato il Foglio di Via obbligatorio del Questore. Nei confronti del titolare dell’auto anche una denuncia per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso.

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