Chef picchiato dopo Verona-Inter, a processo ultrà gialloblù

Tifoso del Verona rinviato a giudizio con l’accusa di aver picchiato Fabrizio Nonis e il figlio davanti al Bentegodi.

E’ fissato per il prossimo 9 marzo il processo a carico del 45enne tifoso del Verona accusato di aver picchiato lo chef e conduttore televisivo Fabrizio Nonis e il figlio all’esterno dello stadio Bentegodi. Era il 27 agosto 2021, e si era appena giocato il match di serie A tra Hellas Verona e Inter, finito 3 a 1 per i nerazzurri.

Nonis, conosciuto da tutti come el Bekèr, accompagnato dal figlio stava raggiungendo l’auto quando, secondo l’accusa, era stato seguito e raggiunto dall’ultras e da altri tifosi del Verona. Quando alla domanda per quale squadra tifasse Nonis aveva risposto “per l’Udinese”, il 45enne aveva colpito lui e il figlio con schiaffi e pugni, rifilando un calcio nel fianco allo chef quando era già a terra e scaricando sui due una raffica di insulti e minacce.

Nonis e il figlio, rientrati a casa, si erano fatto medicare al Pronto soccorso di Portogruaro, riportando tra le altre cose la perforazione di un timpano, oltre a contusioni varie. La denuncia del Bekèr aveva portato all’individuazione del 45enne ultras del Verona, già noto per fatti del genere, quale probabile autore dell’agguato: nei suoi confronti era stato fatto scattare dal Questore di Verona il Daspo di 10 anni, con obbligo di firma per 5 anni, mentre ora il pm del tribunale scaligero ha disposto per l’uomo il rinvio a giudizio. Nonis e il figlio hanno già annunciato che si costituiranno parte civile.

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