La rabbia delle sale da ballo di Verona: “Se non si riapre, sarà un disastro”

Il grido d’allarme di Angiolino Conti, noto dj di Verona e titolare di una sala da ballo.

“Questa volta ci devo credere?”: Ecco il quesito che si pone Angiolino Conti, noto dj veronese e titolare dello storico locale di Buttapietra Star Lake City, tempio del funky.

Ogni giorno si favoleggia una imminente riapertura delle discoteche, dopo il lunghissimo periodo di fermo a causa della diffusione da covid 19.  L’idea sembra sia quella di farle ripartire dal 1° luglio con accesso ai possessori di green pass, il certificato che attesta l’avvenuta vaccinazione, ma in realtà è ancora tutto campato in aria.

“’Il problema è che c’è ancora poca chiarezza, e noi gestori siamo sempre in balia delle onde – commenta Conti -. Ormai siamo allo stremo delle forze, ci hanno chiusi nello sgabuzzino, ci hanno dissanguati e poi hanno pure buttato la chiave. Con tutto quello che abbiamo pagato fino ad ora tra utenze e altro, senza avere un ritorno economico, ora siamo in ginocchio – incalza il dj -, e per quanto riguarda l’elemosina statale detta ‘ristoro’ che mi è arrivata, meglio stendere un velo pietoso”.

La cifra a cui fa riferimento il proprietario dello Star Lake come copertura di oltre un anno di sacrifici, è davvero poca: “A marzo del 2020 ho ricevuto 600 euro, seguiti da altri 2.040 a marzo del 2021 – dettaglia -. Sono arrabbiato come lo sono tutti i miei colleghi, perché con quei soldi non sono saltate fuori nemmeno le bollette dell’Enel che dovevano essere tassativamente pagate, pena il taglio della luce! A questo punto la riapertura è necessaria, e se chi di dovere non si decide, secondo me succede un manicomio”.

La notizia della riapertura è certamente confortante: “Ballare con la mascherina lo trovo arduo, e poi tamponi e vaccini sul posto, non riesco nemmeno a immaginare il casino – dice scrollando la testa -. Per non parlare del green pass che non mi convince affatto, in quanto innescherebbe una lunga attività di controllo che, soprattutto per i locali di grandi dimensioni, potrebbe invogliare i clienti a organizzare feste fai-da-te incontrollate e pericolose”.

Infatti sui social vengono spesso postati video di party scatenati e soprattutto a rischio, che si svolgono in luoghi distanti da occhi indiscreti: “Questa è una cosa che onestamente non mi piace, non è per niente sicura – conclude Angiolino -. Essere in regola significa tutelare la propria clientela e offrire il giusto servizio”. 

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