Verona, la Tari sale per l’Iva e i costi di smaltimento: quanto pagheranno famiglie e negozi.
Con 22 voti favorevoli e 10 contrari, il Consiglio comunale di Verona ha approvato le nuove tariffe della tassa rifiuti (Tari) per il 2025. L’aumento, illustrato dall’assessore ai Tributi Michele Bertucco, è legato a un adeguamento alla normativa regionale che ha innalzato il costo dello smaltimento in discarica per i rifiuti indifferenziati, e all’introduzione dell’Iva al 22% sui rifiuti, decisa dal Governo.
Aumenti “moderati” per famiglie e attività commerciali.
Gli aumenti medi si aggirano attorno al 4%. Una famiglia di tre persone in un appartamento di 100 mq pagherà 7,21 euro in più (+3,08%), mentre un single spenderà 4,02 euro in più (+2,62%). Per le utenze non domestiche, bar e pasticcerie vedranno una crescita del 3,84%, mentre estetisti, parrucchieri e negozi di calzature subiranno rincari fino al 5,75%.
Bertucco ha ricordato che “Verona resta la seconda città veneta con la Tari più bassa, dopo Belluno, anche grazie al milione di euro derivante dalla tassa di soggiorno, destinato a coprire parte degli aumenti. Il 53% dei rifiuti veronesi è ancora indifferenziato, una percentuale ereditata dalle passate amministrazioni“.
Nuovo contratto con Amia e revisione tariffaria.
Il Consiglio ha approvato anche la revisione delle tariffe del servizio di gestione rifiuti del Consiglio di Bacino Verona Città. Il nuovo contratto con il gestore Amia, operativo da inizio 2025, tiene conto delle nuove tariffe regionali e di ulteriori costi di trattamento.