Rsa, liste d’attesa infinite e costi alle stelle: 2.800 domande ferme in Veneto

L’allarme dei sindacati per le liste d’attesa nelle Rsa di Verona e del Veneto: “Emergenza silenziosa sulle spalle delle famiglie”.

Liste d’attesa per le Rsa alle stelle in Veneto e a Verona. Al convegno organizzato dai sindacati dei pensionati di Verona (Spi Cgil, Fnp Cisl, Uil Pensionati), è emersa con forza la crescente emergenza legata alla non autosufficienza e, in particolare, all’accesso alle Rsa, le strutture residenziali per anziani. I numeri parlano chiaro: le domande in lista d’attesa per un posto in Rsa con impegnativa in Veneto sono salite a 2.850, con un incremento di oltre mille unità rispetto al 2024, quando le richieste si attestavano a circa 1.700.

Le cause? L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle fragilità familiari e rette ormai fuori portata per molte famiglie: in media, oltre 1.800 euro al mese nel pubblico e quasi 2.800 senza impegnativa nel privato, con incrementi di oltre 300 euro.

Quanto costa?

In dettaglio, i 281 gestori attuali (54 nel veronese) gestiscono un totale di 457 strutture (95 nel veronese) con 31.530 posti per non autosufficienti accreditati (5.296 nel veronese); 616 autorizzati (33 nel veronese); 4.566 in programmazione secondo i Piani di Zona (998 nel veronese), per un totale complessivo tra accreditati, autorizzati e programmati di 36.712 posti letto per non autosufficienti (di cui 6.327 nel veronese). La retta media mensile con impegnativa è di 1.967 euro nel privato e di 1.859 euro nel pubblico. Senza impegnativa è di 2.792 euro nel privato e 2.685 euro nel pubblico.

I sindacati denunciano anche la carenza di copertura delle impegnative, che attualmente finanziano meno del 90% dei posti accreditati, lasciando così molti letti “scoperti” e potenzialmente accessibili solo a chi può permetterseli. A preoccupare è anche l’espansione di nuovi enti gestori che, pur non offrendo ancora posti attivi, sembrano posizionarsi in attesa di sviluppi futuri nel settore, sollevando interrogativi sul ruolo degli Ambiti Territoriali Sociali (Ats).

Le proposte dei sindacati.

Tra le richieste principali dei sindacati: adeguare i posti letto al fabbisogno reale, rimodulare le rette in base alle condizioni economiche degli utenti e rafforzare la rete pubblica e l’assistenza domiciliare. È stata inoltre sollecitata l’istituzione di un tavolo permanente sulla non autosufficienza, richiesta accolta con apertura dai rappresentanti dell’Ulss 9 e della Conferenza dei Sindaci del territorio.

“Non possiamo più ignorare questa emergenza silenziosa – ha detto Adriano Filice, della Spi Cgil di Verona – che rischia di abbattersi improvvisamente su migliaia di famiglie veronesi”.

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