La fotografia dei nuovi poveri a Verona: adulti con figli a carico e anziani sempre più a rischio

Caro bollette e nuovi poveri a Verona, nasce l’Osservatorio comunale.

Nuovi poveri e famiglie di Verona a rischio povertà: il caro bollette colpisce tutti, e le persona a rischio diventano sempre di più. Sono 124.204 i nuclei scaligeri, molti dei quali in queste settimane hanno già risentito pesantemente dei rincari. A rischio sia la loro tenuta economica che il potere d’acquisto. Ma sono principalmente due le fasce maggiormente in pericolo: gli anziani e gli adulti soli con figli a carico. L’amministrazione comunale ha deciso di avviare un osservatorio per mettere a fuoco esattamente la reale situazione di bisogno dei cittadini, soprattutto di quelli più in difficoltà che non hanno mai chiesto aiuto prima al Comune. Una fotografia sulla quale verranno predisposti i prossimi bandi per l’assegnazione dei sostegni economici.

Nuovi requisiti per aiuti contro il caro bollette. 

Dopo avere distribuito 1 milione di euro per i rincari di energia e gas, il Comune di Verona ha già pronto 1 altro milione per far fronte al rischio povertà energetica. Un nuovo bando che non terrà in considerazione solo l’Isee, quindi, ma anche una serie di nuovi parametri con il preciso obiettivo di individuare quei veronesi che potrebbero arrivare alla soglia della povertà e che, fino ad ora, non hanno dovuto chiedere aiuto. Sono i nuovi poveri, quelli che finora a Verona se la sono cavata, e che adesso invece rischiano di non farcela più. Un sostegno per affrontare l’aumento del costo della vita e garantire alle famiglie un paniere minimo di beni e servizi.

Famiglie a rischio povertà a Verona. 

Dal bando dello scorso novembre è emerso che il 55% dei richiedenti è sconosciuto ai Servizi sociali comunali. Il 51% delle domande è stato presentato da persone nella fascia d’età 41-60 anni, uomini e donne in età lavorativa. Il 20% sono invece over 65. Due le fasce che risentono maggiormente dei rincari: gli adulti soli con figli a carico ma soprattutto gli anziani: sono loro, soprattutto, i nuovi poveri. A Verona gli anziano soli over 70 sono circa 18 mila, 1.200 quelli già seguiti dal Comune. Sono 400 gli anziani che ricevono assistenza economica, 800 quelli che hanno il supporto domiciliare e ricevono i pasti.

Nuove opportunità di lavoro. 

La seconda leva da azionare per aiutare la tenuta economica delle famiglie è quella del lavoro. Sull’occupazione il Comune non ha competenze se non quelle informative per nuovi percorsi professionali. Come quelli che ci sono in agricoltura ma anche nei parchi divertimento in Italia e all’estero con la mobilità internazionale per i giovani. Il Servizio Promozione lavoro del Comune, infatti, si è immediatamente attivato per intercettare nuove possibilità di occupazione, vista la situazione emergenziale. E organizzare una serie di incontri per mettere in connessione domanda e offerta. Un programma di incontri e approfondimenti che inizierà questa settimana.  Sul sito del Comune sono disponibili tutte le informazioni.

“Stiamo lavorando per avere una fotografia veritiera del nuovo stato di bisogno delle famiglie veronesi, nel frattempo interveniamo mettendo sul tavolo tutte le risorse a nostra disposizione – spiega il sindaco Federico Sboarina -. Da una parte rivediamo i criteri per i nuovi bandi e l’assegnazione dei sussidi, questo permetterà di intercettare le nuove povertà. Anziani e famiglie monoparentali con figli a carico sono al momento le criticità che emergono maggiormente. Tutti nuclei familiari che non riescono a reggere la spesa extra dell’energia che, unita al caro prezzi, impedisce di arrivare a fine mese. Per queste persone l’aiuto del Comune almeno sulle bollette permette di avere meno preoccupazioni. Visto il periodo complicato, abbiamo poi intensificato anche il servizio per la promozione lavoro. Nonostante il raggio d’azione comunale sia ridotto perché la competenza non è del Comune, promuoviamo le occasioni occupazionali che il territorio offre, e non solo. Per i giovani ci sono anche tante opportunità legate alla mobilità comunitaria. È un momento di grande difficoltà, migliaia di famiglie rischiano di entrare in una soglia di povertà, e nel contempo dobbiamo affrontare le grandi emergenze internazionali che conosciamo. Interveniamo per non lasciare indietro nessuno. Questo è l’obiettivo primario”.

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