Giorno della Memoria a Verona: “Simbolo di tutte le tragedie, passate e presenti”

Le celebrazioni per il Giorno della Memoria a Verona.

A Verona in occasione del Giorno della Memoria tornano le celebrazioni aperte al pubblico e in presenza, con una grande partecipazione della cittadinanza. Tutti esauriti i 700 posti in Gran Guardia, con una sala Auditorium gremita.

La commemorazione è iniziata in piazza Bra con la deposizione di una corona al monumento ai Deportati a cui hanno partecipato il sindaco Damiano Tommasi, il prefetto Donato Cafagna, il generale di Corpo d’Armata Massimo Scala, comandante delle Forze operative terresti di supporto, il Questore di Verona Ivana Petricca, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, per Aned Tiziana Valpiana e per l’associazione Figli della Shoah Roberto Israel.

Le autorità si sono spostate poi in Gran Guardia, accompagnate dai labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma e il gonfalone della Città, per gli interventi ufficiali del sindaco Tommasi, del Prefetto Cafagna, della presidente della Consulta Provinciale Studentesca di Verona Martina Remadi e della presidente del consiglio degli Studenti di Verona Francesca Flori.

“La memoria è qualcosa di vivo, che dobbiamo celebrare intensamente, perché diventi un eterno ricordo di ciò che è stato e un monito perché non possa tornare più – ha dichiarato il sindaco Damiano Tommasi –. Il Giorno della Memoria è uno dei simbolo di tutte le tragedie vissute e che stiamo ancora vivendo, non dimenticare è qualcosa che ci rende tutti responsabili”.

Il sindaco Damiano Tommasi ha poi assegnato alla memoria di Ferdinando De Guidi, già Croce al merito di guerra per internamento nei lager nazisti, la medaglia della città, ritirata dalla figlia Eleonora accompagnata dai suoi quattro fratelli. La medaglia della città, proposta dall’associazione Aned sezione di Verona, è stata assegnata anche alla memoria di Natale Mihel, sopravvissuto al campo di concentramento di transito di Bolzano, da dove partivano i convogli di prigionieri verso i campi nazisti. Il riconoscimento è stato ritirato dalla sorella Uda.

La medaglia d’onore.

Insigniti, con la consegna da parte del Prefetto Cafagna della medaglia d’onore concessa dal Capo dello Stato, anche i veronesi Virgilio Caporali, Venerio Fasoli, Libero Fini, Giuseppe Franchini, Renato Frigo, Albano Guarnieri, Ugo Lenotti, Attilio Menini, Giuseppe Olivato, Ferdinando Righetti, Lino Tosi, tutti deceduti. A ritirare le medaglie i familiari.

“Ho cercato di immergermi in una realtà che posso solo immaginare”. Con queste parole la presidente della Consulta Provinciale Studentesca di Verona Martina Remadi ha spiegato ai presenti il difficile viaggio di conoscenza compiuto per capire, a quasi ottant’anni dai fatti, la immane tragedia della Shoah.

“Riteniamo fondamentale la presenza della rappresentanza studentesca – ha successivamente evidenziato la presidente del consiglio degli Studenti di Verona Francesca Flori – che è indice del ruolo che viene riconosciuto e che noi vogliamo ribadire alla scuola e all’università come spazi di formazione, non solo di future professioniste e professionisti, ma di persone, di cittadini e cittadine capaci, portatrici e portatori di un pensiero che non può mai dirsi discriminante, violento, escludente”.

La testimonianza.

È seguito il toccante intervento dell’oratore ufficiale Gadi Schöenheit, consigliere nazionale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Ucei e figlio di Franco Schöenheit – deportato appena adolescente nel lager di Buchenwald. Un viaggio nella memoria e, soprattutto, nella storia di dolore attraversata dalla famiglia Schöenheit. “Per anni – ha sottolineato Schöenheit – ci siamo raccontati che gli italiani erano brava gente e che i cattivi erano solo i tedeschi, ma non è esattamente andata così. Le scelte e le conseguenze di tali scelte sono il frutto di tante terribili decisioni, iniziate dal 1938, con le Leggi razziali, che non sono state scritte su Marte ma nel nostro Paese”.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 14.30, sono seguite le deposizioni delle corone di alloro al Cimitero Ebraico in via Badile e al Sacrario del Cimitero Monumentale. Fino al 30 gennaio, con possibilità di visita dalle ore 10 alle 17.30, il carro della memoria stazionerà in piazza Bra, di fronte al Liston.

Note sull'autore