A Verona un mese di eventi contro la violenza sulle donne

Verona, un mese di manifestazioni contro la violenza sulle donne.

In tutto il mondo, ogni anno, si celebra il 25 novembre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Dall’anno scorso a Verona si realizza una manifestazione di durata mensile, con numerosi eventi che coinvolgono le tante realtà e associazioni del territorio. Il tutto ha inizio con il 17 novembre, con un convegno, per poi terminare il 5 dicembre con una tavola rotonda, fondata sul dialogo.

Il tema di questa anno sarà “Riguarda anche te“, un richiamo per un’azione condivisa da tutte e tutti contro la violenza sulle donne. Convegni, incontri, concerti, spettacoli teatrali, tavole rotonde, laboratori, presentazioni di libri. Sono una cinquantina gli appuntamenti in programma, con eventi rivolti a tutta la cittadinanza e realizzati fino al 5 dicembre 2023.

“Riguarda anche te”.

Tema cardine dell’edizione di quest’anno, nonché una presa d’atto collettiva rispetto alla violenza sulle donne, un fenomeno radicato, che per essere estirpato deve essere affrontato e intercettato ad opera di tutte e tutti molto prima che si manifesti, come ben rappresentato nell’illustrazione di Valeria Bigard, immagine della manifestazione 2023.

50 appuntamenti, tra incontri, spettacoli teatrali e concerti.

Fra gli appuntamenti promossi dal Comune di Verona, troviamo l’incontro tra istituzioni e associazioni ‘Riguarda anche te’, che si terrà proprio il 25 novembre nel foyer di Palazzo Barbieri, a partire dalle 11, con la presenza delle autorità cittadine.

Sarà anche l’occasione per la presentazione della mostra Creatività scudo alla violenza”, realizzata con i manufatti tessili, volantini e manifesti cartacei creati da studenti del Liceo Artistico Boccioni e dell’ITS per Geometri Cangrande della Scala, con la preziosa collaborazione dell’Associazione Ad Maiora.

Alla Gran Guardia avrà luogo “Violenza e molestie sessuali nei luoghi di lavoro“, promossa dagli assessorati alla Parità di Genere e Pari Opportunità, affiancati dalla Consulta delle Associazioni Femminili di Verona. Si terrà nel giorno 17 novembre alle ore 15.30. Ad intervenire saranno Fabio Roia (magistrato), Francesca Torelli (consigliera di Parità Regione Veneto), Paola Zamboni (responsabile coordinamento donne Cisl) e Paola Poli, consigliera di parità.

Tre gli spettacoli che saranno protagonisti al Teatro Camploy, più precisamente il 22 novembre alle 10.30 L’amore che non è“, presentato da Cisl e First Social, e alle 21 “Stai zitta!”, tratto da un testo di Michela Murgia e con Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque, portato in scena da Modus Spazio Cultura. Nella giornata del 25 novembre si lascerà spazio allo spettacolo “Sognatrici“, alle ore 21, organizzato dall’Associazione Cini Italia O.d.V., che sarà in in replica per le scuole, la mattina del 27 novembre.

Verrà poi affidata la chiusura della manifestazione alla tavola rotondaVero uomo o uomo vero? Il maschile oltre gli stereotipi: dialogo con Matteo Bussola e Alberto Pellai“, nella giornata del 5 dicembre alle ore 18 in sala convegni della Gran Guardia.

Riflessione, informazione e approfondimento, alla base di tutto.

L’ampio programma comprende molteplici opportunità di riflessione, informazione e approfondimento attraverso l’utilizzo di linguaggi e strumenti diversificati: da quello divulgativo, a quello educativo, dal culturale all’artistico, fino all’ambito sportivo. Basta scorrere le oltre 40 proposte contenute nel depliant per constatarne la ricchezza.

Il pensiero rivolto alla manifestazione.

Ci tengono a sottolineare l’importanza della manifestazione anche Jacopo Buffolo, l’assessore alle Pari opportunità, Barbara Bissoli, assessora alla Parità di Genere e vicesindaca e Beatrice Verzè, consigliera comunale con delega alle Pari Opportunità, esprimendo che la violenza dell’uomo sulla donna è un evento che al giorno d’oggi è ormai quasi sottovalutato e normalizzato, come precisa Jacopo Buffolo. Ormai è un problema persistente e questa manifestazione vuole richiamare l’attenzione di chi non si rende conto di far parte di questa violenza o di chi pensa che possa succedere ad altre donne.

Solo nel momento in cui una donna riuscirà ad accorgersi di quello che le succede attorno e a riconoscere i segnali di avvertimento, prestandoci attenzione e quindi reagendo, che si potrà dire di aver trovato una soluzione.

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