“Bartali non si tocca”: scoppia la polemica sulla ciclovia del Garda

Gino BartaliGino Bartali - foto: Federazione Ciclistica Italiana

“Bartali non si tocca”: scoppia la polemica sulla ciclovia del Garda da parte del Coordinamento per la tutela del lago.

“Bartali non si tocca”: scoppia la polemica sulla ciclovia del Garda da parte del Coordinamento interregionale per la tutela del lago. Quest’ultimo, che riunisce oltre 30 fra associazioni, comitati e privati cittadini di Lombardia, Veneto e Trentino, si è risentito riguardo all’associazione del nome di Gino Bartali al progetto.

In una lettera indirizzata al Coni, alla sede di Trento e all’assessorato allo Sport della Provincia autonoma di Trento, il Coordinamento ha espresso profonda preoccupazione riguardo all’uso del nome del grande campione per promuovere la ciclovia. Secondo il Coordinamento, questo accostamento rappresenta un tentativo subdolo di promuovere il progetto sfruttando la figura di Bartali.

La lettera, riportata da Il Giorno, sottolinea che “sconcerta che per sponsorizzare questa ciclovia si utilizzi in maniera così spudorata e mistificante una figura di tale alto valore, in relazione sia agli aspetti sportivi, sia alla storia unitaria del nostro Paese“. Il Coordinamento chiede pertanto che venga rimosso il cartello che associa Bartali alla ciclovia, posizionato a Riva del Garda, e che sia collocato altrove, lungo la Gardesana, per rispetto della verità storica.

Inoltre, si chiede che dal manifesto venga eliminata la dicitura “ciclovia del Garda” per preservare l’onore e la memoria del campione, che viene considerato “volgarmente utilizzato” in questa campagna promozionale.

Questa polemica si aggiunge alle criticità strutturali, ambientali ed economiche già evidenziate riguardo alla ciclovia del Garda, portando l’attenzione su questioni di rispetto storico e culturale legate all’utilizzo dei nomi di personalità di spicco per scopi promozionali.

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