È l’8 marzo: le donne che hanno fatto la storia di Verona

Verona è stata la patria di grandi donne famose nella storia, eccone qualcuna.

L’8 marzo, il mondo celebra la Giornata Internazionale della Donna per onorare il contributo straordinario delle donne che hanno fatto la storia, anche di Verona. Questa giornata speciale è un momento per riflettere sull’uguaglianza di genere, ma anche per riconoscere le sfide presenti e impegnarsi a superarle.

Le Donne di Verona.

Giulietta Capuleti: anche se è un personaggio letterario creato da William Shakespeare, Giulietta è stata resa famosa dalla sua storia d’amore con Romeo nella tragedia “Romeo e Giulietta”. Il suo balcone è diventato una delle attrazioni più iconiche di Verona. E proprio oggi Giulietta è “ferita”.

La statua di Madonna Verona in piazza delle Erbe. Risale al XIV secolo ed è considerata un simbolo di protezione per la città. La tradizione popolare vuole che la statua abbia miracolosamente salvato Verona dalla peste nel 1630. Da allora, i veronesi considerano Madonna Verona, protettrice della città.

Il nome di Claudia Marcellina non è solo una traccia nella storia di Verona, ma incarna un modello di leadership femminile in un’epoca dominata dagli uomini. Vedova del console Bellicio Solerte e figlia di Tiberio, Claudia non si accontentò di un ruolo secondario nella società romana, ma assunse il comando delle attività familiari.

Gestì con successo le fabbriche di mattoni, dimostrando il proprio valore. La sua eredità è ancora viva oggi al numero 49 di Corso Porta Borsari, dove un’iscrizione le rende omaggio, sottolineando il suo ruolo cruciale a Verona e la stima che godeva nella sua comunità.

Santa Toscana è una figura amata dalla tradizione religiosa locale. Santa Toscana visse nel XIII secolo a Verona e dedicò la sua vita al servizio degli altri, in particolare dei più bisognosi. Nata a Zevio, proveniva da una famiglia nobile. Dopo la morte del marito Alberto, Toscana si dedicò completamente al servizio degli altri.

Si dice che fece molti miracoli durante la sua vita. Tra questi, la protezione della città da una piena e la guarigione di tre ladri che erano stati colpiti da una punizione divina. La sua generosità e la sua devozione verso i meno fortunati la resero una figura molto amata dalla comunità locale. Dopo la sua morte, Toscana fu canonizzata e la chiesa vicino a Porta Vescovo, cioè la Chiesa di Santa Toscana, le fu dedicata in suo onore.

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