Cento anni della diga di Chievo: per l’occasione inaugurata una targa celebrativa e una mostra fotografica per ricostruirne la storia.
La diga di Chievo compie cento anni: in occasione dell’anniversario è stata svelata una targa celebrativa e inaugurata una mostra fotografica direttamente in loco, per far conoscere ai visitatori la storia della diga, ripercorrendo le tappe più importanti della sua costruzione grazie a otto pannelli collocati lungo il percorso ciclopedonale con foto storiche originali in bianco e nero risalenti agli anni 1921-1923. Oggi la centrale di Tombetta e l’impianto ad immersione di Chievo producono energia per soddisfare il fabbisogno energetico di circa 27 mila famiglie (24 mila Tombetta e 3 mila Chievo).
Numerosi gli eventi che saranno organizzati da diverse associazioni durante i prossimi mesi per celebrare il centenario della Diga. Tra questi, in autunno, verrà lanciato un concorso per le scuole primarie della 2a e 3a circoscrizione che premierà il disegno che meglio rappresenta il legame tra la diga, il Gruppo Agsm Aim e la città di Verona. A testimonianza del ruolo fondamentale sul territorio, in autunno è previsto anche un convegno tecnico scientifico sulla diga organizzato da Agsm Aim.
“Asset fondamentale per perseguire la transizione energetica”.
Realizzata su progetto dell’ingegnere Gaetano Rubinelli, venne inaugurata nel 1923 per aumentare la portata del Canale Camuzzoni e alimentare le quattro turbine della centrale idroelettrica di Tombetta, costruita lo stesso anno in zona Basso Acquar, assicurando così la produzione continua di energia pulita e rinnovabile.
La diga fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale e subito ricostruita. Nel 2009, nella sua conca di navigazione, è stato realizzato un impianto idroelettrico a immersione che produce energia pulita valorizzando la portata dell’acqua rilasciata a valle della diga su un salto di 3,6 metri.
“La diga di Chievo è una straordinaria testimonianza di come sia possibile coniugare gli obiettivi di sviluppo e di sostenibilità. Si tratta di un impianto con un’importante valenza storica per Verona e per il territorio circostante e che siamo fieri di poter celebrare in questo suo primo secolo di attività tramite le molteplici iniziative a essa dedicate” ha commentato Federico Testa, presidente di Agsm Aim. “Abbiamo definito un percorso di sviluppo che prevede il 100% degli investimenti nella produzione energetica da fonti rinnovabili. In questo contesto, l’idroelettrico rappresenta la prima fonte di energia rinnovabile del Gruppo e un asset fondamentale per perseguire la transizione energetica”.