D’Arienzo: “Alta velocità a Verona, ecco cosa succederà a San Michele”

Verona, cantieri dell’Alta velocità a San Michele Extra.

Alta velocità a Verona, il senatore del Pd Vincenzo d’Arienzo accusa l’amministrazione di non aver fornito nessuna informazioni ai veronesi. “Nonostante siano iniziati i lavori propedeutici alla realizzazione della linea Alta capacità ferroviaria tra Porto S. Pancrazio e S. Martino Buon Albergo e nonostante le importanti ripercussioni che ciò comporterà su tutta la tratta interessata, dal Comune di Verona non è pervenuta alcuna notizia o interesse relativamente ai dettagli dei lavori medesimi e del loro cronoprogramma“, tuona D’Arienzo.

Eppure, a sentire il senatore dem, “è bastato organizzare un incontro specifico con il general contractor della tratta ferroviaria per comprendere le fasi critiche che coinvolgeranno quella parte del Comune”. In dettaglio, spiega D’Arienzo, ecco cosa succederà nella zona interessata dai lavori:

  • il sottopasso Porto San Pancrazio (via porto San Michele), resterà chiuso al traffico  per circa 6 mesi  da metà 2022 a fine 2022 con viabilità alternativa via Ligabò;
  • il sottopasso Molini di via Bernini Buri resterà chiuso per circa 5 mesi ( fine 2022 e primi mesi 2023). In questa zona, però, ad oggi non ci sono indicazioni chiare sulla viabilità alternativa visto che anche le alternative sono coinvolte nel progetto(via Serenelli e Case nuove san Martino);
  • in via Serenelli sono previste diverse fasi di lavoro in alcune delle quali la strada sarà interrotta e in altre con viabilità alternata. Sono previste più fasi, una da ottobre 22 a gennaio 23, un’altra di circa 4 mesi nel primo semestre 2024;
  • i sottopassi pedonali “fonte delle monache” saranno riaperti a metà del 2024;
  • viale Venezia, subirà un restringimento di carreggiata in corrispondenza di via del Capitel a partire da giugno 2022 per i successivi 9 mesi circa.

“Se non ci avesse pensato l’ottava Circoscrizione – conclude D’Arienzo – il Comune non avrebbe saputo nulla di questo cronoprogramma e non avrebbe trovato soluzioni alternative al traffico se non a ridosso dei vari interventi”.

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