Gli alloggi sfitti gestiti da Agec a Verona calano: al 31 dicembre 2024 risultano essere 497, segnando una decisa flessione.
A Verona calano gli alloggi sfitti gestiti da Agec: al 31 dicembre 2024 risultano essere 497, segnando una decisa flessione rispetto al passato recente, frutto del piano di riatti avviato negli ultimi 3-4 anni e delle assegnazioni a enti e associazioni del territorio. Il bilancio 2024 dell’ente pubblico conferma la tendenza positiva, pur evidenziando alcune difficoltà gestionali e strutturali.
Nel solo 2025, è stato varato un piano di riatti per 200 alloggi, articolato in 60 interventi veloci, 48 ordinari, 65 straordinari e 33 finanziati, sostenuto da 1,5 milioni di euro stanziati dal Comune. Parallelamente, continuano le assegnazioni a enti del terzo settore: ad esempio, 5 alloggi alla cooperativa La Casa per Immigrati, 2 alla Pia Opera Ciccarelli e un accordo in chiusura per 27 appartamenti destinati al personale Atv. Inoltre, è in corso una trattativa per l’affidamento di circa 50 alloggi a un cartello di associazioni locali.
Gli alloggi “processabili”.
Una recente analisi interna rivela che dei 497 alloggi sfitti, solo 197 sono effettivamente “processabili”. Gli altri 300 sono esclusi per motivi tecnici o amministrativi: 41 all’interno di un progetto finanziato europeo (Pr-Fesr), 21 bloccati da cantieri correlati al programma Pinqua, 27 già destinati ad enti, 47 inutilizzabili per problemi burocratici, mentre 8 sono in fase di vendita e altri casi riguardano ruderi o immobili da restituire al Comune.
Degli alloggi “processabili”, 130 presentano pavimentazioni in vinil-amianto, la cui rimozione – per motivi di sicurezza e manutenzione futura – richiede investimenti dai 5.000 ai 20.000 euro per unità. Quest’anno si comincerà con tre rimozioni in grandi appartamenti destinati a famiglie numerose.
“Agec può fare al massimo 250 riatti l’anno”.
La presidente di Agec, Anita Viviani, sottolinea che “lo sfitto è il risultato di un equilibrio dinamico tra rilascio, assegnazioni e capacità di riatto”, precisando che l’ente può gestire operativamente al massimo 250 riatti l’anno (record storico di 253 nel 2023). Attualmente, 42 alloggi sono esclusi dal piano 2025 per carenza di fondi.
Secondo l’assessora alle Politiche abitative Luisa Ceni, la crisi abitativa è “una condizione strutturale” e non emergenziale, aggravata dal mercato delle locazioni brevi. Invoca un Piano Nazionale per l’Abitare, sostenuto da diverse città italiane.
L’assessore al Bilancio Michele Bertucco valuta positivamente il contributo comunale straordinario 2024 e promette di proporne la replica per il 2025, segnalando anche la necessità crescente di alloggi di ampia metratura.