Case popolari e mense scolastiche nel mirino: la presidente di Agec smonta le polemiche

La presidente di Agec Anita Viviani smonta le polemiche sugli alloggi e le mense scolastiche.

Spesso associata principalmente alla gestione degli alloggi pubblici, Agec è una realtà complessa e strategica per Verona, che opera in diversi settori essenziali per la comunità. Dalla gestione del patrimonio immobiliare comunale ai servizi cimiteriali, dalla refezione scolastica alle farmacie comunali, Agec si configura come una vera e propria multiutility con un impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini. In questa intervista di Veronaoggi, Anita Viviani presidente di Agec, ci guida alla scoperta delle principali attività dell’azienda, affrontando temi come l’emergenza abitativa, la manutenzione degli immobili pubblici, il ruolo strategico delle farmacie comunali e l’eventuale apertura di un cimitero per animali. Inoltre, ci racconta la sua esperienza personale alla guida dell’ente, spiegando le motivazioni che l’hanno spinta a ricoprire questo incarico senza percepire un compenso.

Presidente Viviani, spesso si tende a identificare Agec solo con il settore abitativo, ma in realtà è una multiutility. Può spiegarci meglio questa caratteristica?

Agec non si occupa solo della gestione degli alloggi, ma opera in diversi settori strategici per la città. Oltre alla gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Verona, curiamo i servizi cimiteriali, la refezione scolastica e le farmacie comunali. Questa diversificazione è fondamentale per garantire l’equilibrio economico dell’azienda e assicurare servizi efficienti ai cittadini.

A Verona si parla spesso di tensione abitativa. Qual è il ruolo di Agec in questo contesto?

È importante chiarire che Agec non si occupa di politiche abitative, che sono di competenza dell’amministrazione comunale. Il nostro compito è gestire il patrimonio immobiliare pubblico, garantendo manutenzione e valorizzazione degli immobili. Non possiamo decidere di vendere gli alloggi, perché appartengono al Comune di Verona e non alla nostra azienda. Inoltre, spesso si pensa che la dismissione del patrimonio possa generare risorse, ma nel nostro caso non è così semplice.

La manutenzione degli immobili rappresenta una sfida economica?

Gli affitti degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono fortemente calmierati e dipendono dall’Isee degli inquilini. Per fare un esempio concreto, l’affitto più basso è di soli 40 euro al mese. Con cifre così ridotte, i ricavi da locazione non bastano a coprire le spese di manutenzione e riqualificazione, specialmente considerando che molti immobili sono datati e richiedono continui interventi. Per questo motivo, attingiamo alle risorse provenienti dagli altri settori in utile, come i servizi cimiteriali, per compensare le perdite del settore abitativo.

Ha citato i servizi cimiteriali. Qual è l’importanza di questo settore per Agec?

I cimiteri non sono solo luoghi di sepoltura, ma anche spazi di memoria collettiva e patrimonio storico-artistico. Il Cimitero Monumentale, ad esempio, è inserito nei circuiti turistici di Verona e ospita sepolture di diverse confessioni religiose. Collaboriamo con l’Accademia di Belle Arti per il restauro delle opere presenti nei cimiteri, coinvolgendo studenti in progetti di conservazione. Inoltre, il settore cimiteriale è un’attività in utile e permette di compensare le perdite derivanti dal settore abitativo, che da solo non riuscirebbe a sostenersi.

Fare un funerale costa molto. Quanto incide Agec su questi costi?

Il costo di un funerale non dipende da Agec, ma da Agec Onoranze Funebri, che è un’azienda di tipo commerciale e partecipata. Agec si occupa invece della gestione cimiteriale: concessione dei loculi, gestione delle cremazioni, vendita degli spazi cimiteriali e manutenzione dei cimiteri. Le tariffe delle cremazioni sono stabilite per legge, quindi abbiamo margini di manovra limitati.

Agec ha in progetto un cimitero per animali?

Attualmente, la cremazione è l’unica soluzione percorribile anche dal punto di vista igienico-sanitario. La sepoltura degli animali, infatti, non è ancora regolamentata da normative specifiche. Tuttavia, con una legislazione adeguata, potrebbe diventare un’opzione possibile. La disciplina cimiteriale è demandata agli enti locali, quindi spetta all’amministrazione comunale adottare i regolamenti necessari. Agec, infatti, applica le norme, ma non ha il potere di crearle: la competenza è della giunta comunale. Una volta emanate le regole e ottenuto il nullaosta per la loro attuazione, siamo anche disposti a procedere con il progetto. Se e quando, queste normative verranno definite, Agec sarà pronta a rispondere alle esigenze della cittadinanza, visto che il tema è molto sentito.

Spesso si parla di Agec associandola esclusivamente ai “riatti”. Può aiutarci a comprendere meglio questa questione?

Mi dispiace che l’azienda venga etichettata solo per questo. I “riatti” sono interventi fondamentali per rimettere in circolo gli immobili dopo il rilascio, garantendo che possano essere riassegnati il più velocemente possibile. Purtroppo, nel tempo si è accumulato un arretrato significativo, ma non per negligenza o cattiva gestione interna. Ci sono stati eventi che hanno fortemente condizionato l’operatività dell’azienda: inchieste legali di dieci anni fa che hanno lasciato Agec senza dirigenza da un giorno all’altro, il periodo del Covid che ha bloccato molte attività, e una serie di situazioni che hanno inciso sulla nostra capacità di intervento.

Oggi stiamo facendo di tutto per recuperare questo ritardo, ma serve un importante investimento economico. Il patrimonio immobiliare di Agec è composto perlopiù da edifici costruiti negli anni ’30, con esigenze manutentive importanti. Non è una realtà che si autosostiene con i soli canoni di locazione, che sono molto bassi. Inoltre, Agec versa ogni anno 500 mila euro al Comune come canone di gestione. Questo significa che le risorse disponibili per i riatti non sono illimitate, e ogni intervento deve essere pianificato con attenzione. Mi dispiace che spesso non si tenga conto di tutto questo e si riduca il dibattito alla sola questione dei riatti. Per comprendere la situazione attuale, è necessario guardare al passato e alle difficoltà che l’azienda ha dovuto affrontare.

Quali soluzioni avete adottato per recuperare gli alloggi sfitti?

Stiamo mettendo in atto diverse strategie. Abbiamo modificato il regolamento per consentire ai cittadini di prendere in carico un alloggio da ristrutturare con il supporto di associazioni. Abbiamo aperto alla possibilità che enti e datori di lavoro possano prendere in locazione alcuni immobili per assegnarli a persone, ma senza scopo di lucro. Inoltre, Agec ristruttura circa 200 appartamenti all’anno con risorse proprie, ma questa cifra non è sufficiente per risolvere il problema. Per questo stiamo cercando ulteriori collaborazioni per recuperare il patrimonio immobiliare inutilizzato.

Un altro tema cruciale è la refezione scolastica, che pure rappresenta un settore importante di Agec. Quali sono le principali criticità?

La refezione scolastica è un servizio fondamentale, ma anche molto complesso. Purtroppo, spesso si parla di Agec in questo ambito solo per critiche, senza considerare le difficoltà che affrontiamo. Prima di tutto, i menu scolastici non vengono decisi da Agec, ma seguono precise linee guida sanitarie stabilite da esperti nutrizionisti dell’Ulss. Le ricette sono definite da professionisti che valutano le esigenze nutrizionali dei bambini. Per questo motivo ci sono regole stringenti: niente sale, niente zucchero, niente olio per determinate fasce d’età. Inoltre, dobbiamo rispettare i Criteri Ambientali Minimi (CAM), il che significa che una percentuale degli alimenti deve essere biologica, a km zero o integrale. Capisco che a volte i bambini possano non gradire certi alimenti, come i legumi o il pane integrale, ma la refezione scolastica ha anche una funzione educativa.

A scuola si deve imparare a mangiare in modo corretto, e per farlo è necessario proporre una dieta equilibrata. Non possiamo semplicemente offrire sempre pasta al pomodoro solo perché sarebbe più semplice e gradito. Un altro aspetto critico è il trasporto dei pasti. Oggi la scuola è molto diversa rispetto al passato: il tempo pieno è sempre più diffuso, e molte scuole non hanno cucine interne. Per questo il pasto trasportato è una necessità. Noi abbiamo cercato di ottimizzare la logistica, riducendo le distanze tra i centri di cottura e le scuole servite, ma resta comunque una sfida. Spero che con il tempo si possa comprendere meglio il lavoro che facciamo. La refezione scolastica non è solo un servizio di ristorazione, ma un pezzo fondamentale del percorso educativo dei bambini.

Agec è anche una delle principali stazioni appaltanti del Comune di Verona. Qual è l’impatto economico di questa funzione?

Oltre a gestire immobili e servizi, Agec si occupa di indire e gestire gare d’appalto per numerosi servizi pubblici, generando un indotto economico significativo. La gestione degli appalti comporta responsabilità importanti e richiede una pianificazione accurata per bilanciare le necessità economiche con il rispetto delle normative e le esigenze dei cittadini. Nonostante le difficoltà, il nostro obiettivo è garantire servizi efficienti e sostenibili per la comunità.

Ci parla delle farmacie di Agec?

Agec non si occupa solo di servizi cimiteriali, ma gestisce anche diversi altri settori, tra cui le farmacie comunali, che svolgono un ruolo fondamentale per la cittadinanza. A differenza delle farmacie private, che negoziano l’acquisto di farmaci direttamente con i rappresentanti delle case farmaceutiche, le farmacie pubbliche operano attraverso gare d’appalto e procedure trasparenti. Questo sistema garantisce un’informazione scevra da condizionamenti commerciali: i farmacisti di Agec possono consigliare i cittadini con totale imparzialità e professionalità.

Attualmente, gestiamo 13 farmacie e partecipiamo a bandi pubblici collettivi per ottenere prezzi competitivi. Queste farmacie, pur essendo state acquistate con un mutuo molto oneroso, riescono con i loro ricavi non solo a ripianare il debito, ma anche a generare un piccolo utile che viene reinvestito in servizi per la comunità. Quando il mutuo sarà estinto, le farmacie comunali potranno contribuire ancora di più al benessere della città. Un aspetto che distingue le nostre farmacie è il forte senso di responsabilità sociale dei nostri farmacisti.

Lavorando in una struttura pubblica, sono consapevoli del loro ruolo e lo svolgono con grande dedizione, offrendo ascolto, empatia e consigli competenti. Lo dimostra anche la recente Giornata della Raccolta del Farmaco: mentre l’aumento medio delle donazioni nelle farmacie private è stato del 20%, nelle nostre farmacie l’incremento ha raggiunto il 56%, segno di una particolare capacità di coinvolgere i cittadini nella solidarietà. Ovviamente, tutte le farmacie, pubbliche e private, svolgono un servizio essenziale. La differenza sta nell’approccio: i farmacisti di Agec operano con la consapevolezza di lavorare per il bene collettivo, un valore che l’azienda considera un grande motivo di orgoglio.

Perché ha accettato il ruolo di presidente di Agec anche senza percepire un compenso?

Quando ho accettato l’incarico di presidente, avevo già fatto parte del consiglio di amministrazione nel mandato precedente e conoscevo bene la realtà di Agec. Ho deciso di assumere questo ruolo perché credo profondamente nel valore dell’azienda e nei servizi che offre alla cittadinanza. Le mie esperienze professionali mi hanno portata su questa strada e ho scelto di percorrerla con entusiasmo.

Essere alla guida di Agec è per me una grande opportunità di crescita, anche perché ho sempre lavorato nel settore legale, occupandomi principalmente di diritto del lavoro e assistenza alle aziende. Questa esperienza mi permette di approfondire la gestione di una grande impresa pubblica e di sviluppare competenze che potranno essermi utili in futuro.

Pur non percependo uno stipendio né rimborsi spese, ritengo questa esperienza molto arricchente, sia a livello personale che professionale. Ho anche frequentato un master in gestione dei servizi pubblici e delle utility all’Università Bicocca di Milano, ma la formazione teorica da sola non basta: servono esperienza sul campo e la capacità di affrontare le sfide reali della gestione aziendale. Il consiglio comunale potrebbe stabilire un compenso per il consiglio di amministrazione di Agec, ma finora non è stato fatto e non ne conosco il motivo. In ogni caso, non mi sento sminuita: sono orgogliosa del lavoro che svolgo e del valore che posso apportare all’azienda e alla collettività.