Lugagnano, nuovo parcheggio alla Silvio Pellico. Ma la minoranza attacca

A Lugagnano è tutto pronto per un secondo parcheggio alla Silvio Pellico e la minoranza non è d’accordo: “Non c’è un vero progetto”.

Alla Silvio Pellico di Lugagnano non basta il nuovo parcheggio realizzato per i problemi di traffico in via Carducci, sorti alla riapertura della scuola in settembre. Anche perché il numero degli studenti è aumentato in modo consistente. Sono 160 in più rispetto allo scorso anno. A oggi sono otto le classi della primaria, per un totale di 750 alunni. Ne consegue un aumento del traffico da e per la scuola.

Così, per evitare intasamenti in via Carducci, l’amministrazione comunale di Sona si attiva e pianifica nuovi interventi per un costo di 27.450 euro. Si tratta del parcheggio temporaneo di 3mila metri quadri, con circa cento posti auto. Annesso c’è anche un passaggio pedonale collegato al parcheggio degli insegnanti e agli ingressi degli edifici scolastici.

Purtroppo questo parcheggio si rivela un problema e viene criticato dai genitori. Infatti la pioggia lo ha reso fangoso, e poi la sua capacità è troppo limitata. A questo punto l’amministrazione comunale di Sona si rimette in moto, e decide di realizzare un secondo parcheggio temporaneo con un costo di 25mila euro, affidando i lavori alla ditta G.F. Scavi srl di Sona.

Minoranza all’attacco.

Corrado Busatta e Gianluigi Mazzi, consiglieri di minoranza della lista civica “Scelta per Sona”, manifestano perplessità. Non sono d’accordo sulle modalità con cui è stata presa questa decisione. Perciò affermano di essere preoccupati del fatto che tutti parcheggino nel nuovo spazio, rendendo inutile quello fatto a settembre. Inoltre prevedono il rischio che il passaggio pedonale vicino alla nuova strada diventi pericoloso.

Secondo i due consiglieri di minoranza, la decisione sembra essere stata presa in modo approssimativo, sfruttando spazi che dovevano essere usati per l’auditorium e un parco pubblico. Inoltre sottolineano che è sbagliato fare le cose all’ultimo momento solo per spendere i soldi prima che finiscano, senza un vero progetto e una decisione politica formale.

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